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Stadio Roma, Raggi sentita in procura per un'ora. Lanzalone: "Mai compiuto illeciti"

Poche ore prima di recarsi a piazzale Clodio, Raggi aveva incontrato il dg della Roma Mauro Baldissoni

Un'ora in Procura. Virginia Raggi è stata sentita dai pm come persona informata sui fatti per la vicenda relativa allo stadio della Roma. La Sindaca, è uscita poco dopo le 17 di venerdì da piazzale Clodio senza rilasciare dichiarazioni. La prima cittadina, estranea alle indagini, ha risposto ad alcune domande sul ruolo di Luca Lanzalone, finito ai domiciliari con l’accusa di corruzione.

Raggi non ha fatto altro che far mettere verbale quanto già spiegato nelle ultime: "Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede (oggi rispettivamente ministro per i Rapporti con il Parlamento e guardasigilli ndr) all'epoca erano del gruppo enti locali, che supportavano i Comuni. Vennero a darci un supporto perchè all’indomani dell’arresto di Marra ci fu uno scossone in Consiglio comunale, e ci presentarono Lanzalone quando chiesi di approfondire lo strumento del concordato preventivo in continuità. Lui ci ha aiutato tantissimo a capire come stavano le cose sulla cubatura", ha detto a Porta a Porta la sindaca giovedì sera. 

Poche ore prima di recarsi a piazzale Clodio, Raggi aveva incontrato il dg della Roma Mauro Baldissoni e ribadito che l'amministrazione capitolina è parte lesa. Ieri le conferme anche davanti ai pubblici ministeri. In giornata, intanto, sono andati in scena anche gli interrogatori di garanzia dei nove arrestati. Parnasi è stato sentito a Milano, mentre tutti gli altri a Roma. Fra loro anche l'ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, e il vicepresidente del consiglio regionale del Lazio, Adriano Palozzi di Forza Italia. 

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Per oltre tre ore è stato anche sentito Lanzalone che ha rivendicato la sua innocenza. "Nella mia vita non ho mai compiuto nulla di illecito, respingo con forza ogni addebito", ha detto al gip una delle figure-chiave dell'indagine. La procura contesta all'avvocato genovese un episodio di corruzione per "avere ricevuto dall'imprenditore Parnasi la promessa di consulenze per il suo studio legale per circa centomila euro".

Per quanto riguarda i vari filoni dell'indagine spicca l'iscrizione ufficiale nel registro degli indagati del soprintendente Francesco Prosperetti e del presidente del Coni, Giovanni Malagò che ha chiesto di essere convocato per un interrogatorio. "Voglio chiarire subito questa vicenda".

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