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Stadio della Roma, nel Pd ancora spaccatura: "Di chi sarà lo stadio?"

Non si arrestano i dubbi in merito all'accordo Marino-Pallotta sulla struttura sportiva. L'ultimo a parlare è il deputato Marroni: "Lo stadio sia chiaramente di proprietà della Roma"

Non sono bastati i richiami all'ordine e alla compattezza. Il via libera allo stadio della Roma continua a tenere banco dentro al Partito democratico della Capitale. L'obiettivo è stato ribadito più volte: lo stadio si farà. Ma non passa giorno, in vista dell'incontro di maggioranza di lunedì prossimo sul tema, in cui dalle fila democratiche vengono avanzati dubbi e richieste di ulteriori rassicurazioni che gettano ombra sulla compattezza attorno all'accordo siglato oltreoceano dal sindaco Ignazio Marino e dal presidente giallorosso James Pallotta.

L'ultima 'defezione' viene dall'ex capogruppo democratico in Campidoglio, oggi deputato, Umberto Marroni che, in una nota, ha voluto rispondere al presidente del Pd di Roma, Tommaso Giuntella che aveva a sua volta reagito all'attacco della deputata Lorenza Bonaccorsi, “il sindaco faccia chiarezza sui costi”, e alle perplessità del consigliere capitolino Fabrizio Panecaldo in merito alla pubblica utilità dell'opera. "Le dichiarazioni del presidente del Pd di Roma, Tommaso Giuntella, rischiano di creare ulteriore confusione” ha esordito in una nota Marroni.

In cima alle preoccupazioni del deputato c'è la futura proprietà dell'impianto sportivo: “L'unico modo per evitare uno scollamento tra lo spirito della legge e gli atti amministrativi che sta predisponendo il Comune è che lo stadio sia chiaramente di proprietà della Roma ricapitalizzando così la società di calcio”scrive Marroni. "Il codice civile parla chiaro e pur avendo fiducia nel presidente Pallotta, il Pd e il Comune devono fare rispettare le regole e non esporre la Roma e la città agli inevitabili cambi futuri delle situazioni proprietarie e di mercato”. Per Marroni è necessario prestare attenzione anche al tema dello scambio nuove cubature (anche in deroga) con opere pubbliche: “E' molto delicato in quanto si introduce un criterio di monetizzazione del suolo che è un bene irripetibile”.

Per Marroni “insomma è totalmente sbagliato entrare in un conflitto tra soggetti privati, e noi non l'abbiamo mai fatto anche quando abbiamo difeso il principio dell'acqua pubblica contro la privatizzazione di Acea, ma il punto è proprio questo, dare forza e ruolo all'amministrazione capitolina da noi governata senza abdicare alla funzione pubblica di pianificazione, di progetto, di tutela degli interessi di tutti i cittadini, imprenditori compresi".

Dopo l'intervento di ieri anche il presidente del Pd romano Tommaso Giuntella è tornato ad intervenire sulla questione stadio opponendosi a qualunque “strumentalizzazione di alcuni interessi di parte”. Da Giuntella pieno sostegno all'accordo Marino-Pallotta che “garantisce lo spazio di manovra necessario a tutti coloro che vogliono davvero vedere un'opera importante realizzarsi presto. A noi sta a cuore Roma e la sua immagine, ecco perché sosteniamo che un investimento straniero così importante debba essere accompagnato con attenzione dalle forze che rappresentano i cittadini, ma non debba trovarsi di fronte la tradizionale giungla di malcelati interessi di parte e complicazioni farsesche che hanno già spaventato e allontanato tante opportunità".

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