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Stadio della Roma, lo stop del Ministero: "Tor di Valle è vincolato"

Il parere è già sul tavolo della sindaca e dalla Conferenza dei servizi. Sull'area non si può costruire per la valenza architettonica riconosciuta all'impianto dell'ippodromo

Un'altra tegola sulla vicenda dello stadio della Roma che va ben oltre le spaccature politiche interne al Movimento. Dal Ministero dei Beni culturali arriva il parere, firmato dalla titolare della Soprintendenza Margherita Eichberg, che conferma il procedimento di dichiarazione di interesse culturale "dell'immobile denominato Ippodromo di Tor di Valle". Tradotto: stadio e grattacieli nell'area di Tor Valle non sono ammessi. L'ippodromo, costruito nel 1959 per le Olimpiadi di Roma, ha un valore architettonico che non può essere ignorato. 

Nel documento già sul tavolo del Gabinetto del sindaco e della Conferenza dei Servizi (prolungata lo ricordiamo fino al 3 marzo) si descrive la tribuna "progettata dall’architetto di fama internazionale Julio Garcia Lafuente" come "un esempio rilevante di architettura contemporanea ma anche di soluzione tecnico-ingegneristica e di applicazione tecnica industriale in fase di realizzazione", "un unicum dal punto di vista dimensionale". 

Di riflesso, dal vincolo sulla tribuna, ne deriva un altro, "indiretto", con annesse prescrizioni: l'area deve essere "lasciata libera da opere in elevato, ad eccezione dei manufatti esistenti, per i quali, in caso di sostituzione, non dovranno essere superate l’altezza e la densità attuali". E poi si ribadisce nel documento "la necessità di sottoporre alla preventiva valutazione di questa Soprintendenza di settore qualsiasi intervento riguardante il bene in oggetto".

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