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"A rischio lo stadio della Roma, Atac boccia il prolungamento metro a Tor di Valle"

La denuncia arriva da Legambiente Lazio che riporta i contenuti del parere dell'azienda capitolina nel quale si segnalano "criticità insormontabili". Il presidente: "Pietra insormontabile per il progetto"

Atac boccia il prolungamento della metro B a Tor di Valle dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma. La denuncia arriva da Legambiente Lazio che riporta i contenuti del parere dell'azienda capitolina, parere "condiviso dal Dipartimento Mobilità del Comune", nel quale si segnalano "criticità insormontabili". Tra i motivi addotti dalla municipalizzata dei trasporti romana, secondo quanto riporta l'associazione ambientalista che fin dall'inizio si è battuta contro la realizzazione della struttura sportiva, ci sarebbe il fatto che "l'incremento di rete" comporterebbe un "conseguente incremento di costi di esercizio per l’esercente”. In altre parole, per gestire il nuovo tratto funzionale allo stadio, Atac dovrebbe accollarsi costi di gestione più alti. 

Non solo. "Nel parere si sostiene che la biforcazione della Metro B a Tor di Valle" denunciano Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente e Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio  "determinerebbe problemi sulla linea con 'una compromissione della regolarità del servizio creando problemi sulla metro B/B1' con la conseguenza di una 'riduzione dell'offerta in flessione del 40% dell'attuale servizio'". 

Un punto non di poco conto. "È infatti la delibera approvata dal Consiglio comunale il 22 Dicembre 2014 a stabilire come condizione necessaria a dichiarare il pubblico interesse alla realizzazione dello Stadio il 'potenziamento dell'offerta di trasporto su ferro a servizio dell'area di Tor di Valle e della città con frequenza di 16 treni/ora nelle fasce orarie di punta giornaliere, prioritariamente attraverso il prolungamento della Metro fino a Tor di Valle', per ragioni legate proprio all'impatto sulla mobilità dell'area di una struttura di questa dimensione" continua Legambiente per cui, "poiché la Roma-Lido non ha queste caratteristiche di frequenza e non esiste in programma un potenziamento di questo tipo, l'iter del progetto deve essere immediatamente fermato.

Per Zanchini e Scacchi sono due, diverse, le considerazioni da trarre. Da un lato "il livello di crisi che ha raggiunto l'azienda del trasporto pubblico di Roma". Scrive Legambiente: "Si sostiene che la biforcazione della linea attuale, che a Magliana avrebbe una diramazione verso Tor di Valle (e si spera un giorno fino a Muratella, per incrociare la FM1) sarebbe impossibile da gestire. La tesi è davvero incredibile, anche perché la stessa Atac gestisce una biforcazione della Linea B a Piazza Bologna Rebibbia e Jonio". Dall'altro il fatto che il parere "mette una pietra insormontabile sul futuro dello Stadio della Roma".

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