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Stadio Roma, indaga la Procura. Caudo: "Conosciamo il rischio idrogeologico"

L'assessore alla Trasformazione Urbana ha commentato oggi la notizia: "Abbiamo aumentato le previsioni di intervento in merito". Poi ha aggiunto: "Le carte dell'Autorità di bacino sono già state valutate dall'amministrazione"

“Le previsioni di intervento sul rischio idraulico nell’area di Tor di Valle dove verrà realizzato lo stadio della Roma sono state aumentate da 2 a 5 milioni di euro”. Ha rassicurato così i cittadini l’assessore alla Trasformazione Urbana, Giovanni Caudo, in merito all’allarme sul rischio idrogeologico nel corso di un incontro con i cittadini alla Casa della Città proprio sullo stadio della Roma. Nei giorni scorsi infatti la Procura ha chiesto alla Guardia di Finanza di acquisire tutta la documentazione prodotta dall'Autorità per il bacino del Tevere in cui si evidenzia il problema e ha aperto un fascicolo sul tema. “Quando si fa un esposto” ha spiegato l’assessore “la Procura ha l'obbligo di aprire un fascicolo. Noi abbiamo messo a disposizione i materiali che sono tutti pubblici. Con la Procura c'è la massima fiducia e disponibilità”. 

Nei giorni scorsi era stata presentata un’interrogazione parlamentare in commissione Ambiente dal deputato di Sel Filiberto Zaratti alla quale ha risposto anche il Governo che aveva parlato di “situazione di criticità”. Per  l’assessore però il documento non descrive nulla che l’amministrazione capitolina non abbia già valutato: "Il parere dell'Autorità di Bacino sul rischio idraulico sul quale si basa l'interrogazione è lo stesso dato nella conferenza dei servizi preliminare del luglio 2014. Riguarda la messa in sicurezza del fosso di Vallerano che mette a rischio esondazione la zona di Decima" ha detto Caudo.

Per Caudo il problema si può risolvere con le prescrizioni inserite nel progetto. Tra queste: “Sono stati aumentati da 2 a 5 milioni di euro le previsioni di intervento sul rischio idraulico. Il progetto prevede la messa in sicurezza del fosso di Vallerano e il consolidamento degli argini sul Tevere. Senza queste opere il progetto non va avanti”.

Sul rischio idrogeologico dell’area si è espressa anche l’associazione Italia Nostra: “Il documento da noi presentato il 2 ottobre 2014, che riportava la risposta del Ministero dell'Ambiente ai dubbi sollevati da Italia Nostra Roma, evidenziava già le enormi criticità dell'area e le onerosissime opere di mitigazione propedeutiche al nulla-osta” si legge in una nota. “Demenziale, quindi, proporre un gigantesco complesso urbanistico in quell'area con così gravi handicap idrogeologici! La Guardia di Finanza sta, ora, indagando a tutto campo sulla correttezza delle procedure e sulla legittimità delle stesse. Italia Nostra Roma pose forti dubbi sulla votazione favorevole alla "pubblica utilità" quando non erano stati resi noti, neanche ai consiglieri comunali che dovevano votarla, i punti critici dell'opera. Prima e durante il dibattito in aula è stata forzata la mano minimizzando le criticità e denigrando le corrette e documentate obiezioni sollevate da Italia Nostra Roma. Ridicolo, quindi, battere la grancassa, oggi, sul 'parco fluviale' del Tevere Sud”.  

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