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Dopo la Roma, uno stadio per la Lazio: "Le porte del Campidoglio sono aperte"

Lo ha detto il capogruppo M5S, Ferrara: "Lotito venga a parlarcene". Stessa linea anche il presidente dell'Aula, De Vito: "Lo valuteremo con lo stesso interesse"

Come sul campo dell'Olimpico, sui suoli cittadini in merito allo 'stadio di proprietà' si infiamma il 'derby' tra la As Roma e la Lazio. Dopo ormai tre anni di discussioni sulla realizzazione dell'arena giallorossa a Tor Di Valle, l'accordo raggiunto nella tarda serata di venerdì tra il Campidoglio e i vertici del club ha riacceso le mire biancocelesti di costruire uno stadio tutto per sè. Nessun segreto. Claudio Lotito lo ha scritto nero su bianco in una nota sabato scorso: "La Lazio e i suoi innumerevoli tifosi sono fiduciosi e certi che l'intera amministrazione comunale di Roma non creerà discriminazioni tra i cittadini romani in base alla fede calcistica e che Virginia Raggi e la sua giunta sicuramente consentiranno di costruire anche per gli appassionati sostenitori dei colori biancocelesti il proprio stadio". 

Il Comune non si tirerà indietro. Anzi. Alcune dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore da esponenti di spicco del Movimento cinque stelle capitolino sono state interpretate come un vero e proprio invito a lasciare ogni indugio e a presentare il progetto. "Se arriverà un progetto anche dalla Lazio lo valuteremo con lo stesso interesse e la stessa attenzione che abbiamo riservato a quello della Roma" le parole del presidente dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito, rilasciate a Radio Cusano Campus. Il giorno precedente lo aveva affermato anche il capogruppo pentastellato Paolo Ferrara: "Se Claudio Lotito vuole venire a parlarcene, le porte del Campidoglio sono aperte" ha affermato, interpellato in merito, a margine del Consiglio metropolitano. 

Ferrara ci ha tenuto però a specificare: "Anche lui (Lotito, ndr), come il presidente della Roma Pallotta, deve capire che, con i Cinque Stelle alla guida di Roma, giochi sporchi non si fanno. E' finita la stagione dove il Campidoglio era nelle mani dei palazzinari. Se fosse stato come una volta a Tor di Valle sarebbero già partite le ruspe per costruire tre grattacieli. Con noi, invece la musica è cambiata e il segnale è arrivato forte e chiaro". Ha concluso: "Con Parnasi e con Pallotta siamo stati da subito chiari: 'Lo stadio va fatto cosi': prendere o lasciare'. Hanno capito e hanno accettato e Roma porta a caso un primo risultato importante". 

La partita delle aree, però, è già iniziata. E il fatto che l'area di Tor di Valle sia stata scelta da Parnasi e Pallotta potrebbe pesare anche nella discussione che riguarda il progetto della Lazio. Lotito ha già messo le mani avanti: "La S.S. Lazio prende atto con piacere, che sono state superate tutte le remore legate ai vincoli delle sovrintendenze e ai vincoli idrogeologici per la realizzazione dello Stadio della Roma" si legge nella nota diramata nei giorni scorsi. Lotito punta a realizzare l'infrastruttura "secondo i propri criteri di localizzazione, di efficienza e di qualità dell'impianto, senza ricorrere allo stratagemma dello Stadio Flaminio che non ha alcun requisito e condizione oggettiva per essere lo stadio della Lazio". 

Una soluzione, quella dello stadio Flaminio, che piace da sempre ai 5 Stelle in quanto permetterebbe di recuperare la struttura realizzata da Nervi, di proprietà comunale, che ormai da anni versa nel degrado. Il presidente del club biancoceleste però lo ha scritto. E dopo l'operazione Tor di Valle, punta al 'bis' per la Lazio. Il presidente della Lazio potrebbe togliere nuovamente dal cassetto il sogno dello 'Stadio delle Aquile' da realizzare nelle aree sulla Tiberina, progetto che già nel lontano 2004 vennero bocciate dall'allora amministrazione Veltroni. 

Del progetto ne ha parlato anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò. "Siamo molto felici che si sia sbloccato lo stadio della Roma, anche se perdiamo un cliente molto importante" ha affermato a margine dell'inaugurazione del liceo dello sport all'Acqua Acetosa. "Noi come Coni siamo assolutamente altrettanto felici che la Lazio abbia un suo stadio e faremo un endorsement né più né meno di quello che abbiamo fatto per lo stadio della Roma. Fermo restando che sui temi urbanistici e di sicurezza non entriamo nel merito. Noi siamo i primi tifosi affinché i due club di Roma abbiano un loro stadio, il futuro è questo". 
 

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