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Stadio Domiziano: il Comune cerca sponsor per aprirlo al pubblico

Ad annunciarlo l'assessore alla cultura Croppi: “Esploreremo la possibilità di una collaborazione con i privati per l’apertura al pubblico dei celebri resti, parte dei quali è visibile da via Zanardelli”

Dopo l'apertura al project financing per il prolungamento della metro B, il Comune di Roma si apre ai privati anche per ritrovare i suoi beni archeologici. E' il caso dello stadio Domiziano per il quale l'assessore Croppi ha presentato la settimana scorsa una memoria in giunta, ricevendo mandato a cercare uno sponsor per la struttura.

Il comune di Roma, infatti, cerca sponsor per aprire al pubblico i resti dello stadio Domiziano, che dall'esterno sono visibili da via Zanardelli. Costruito dall'imperatore Domiziano nell'86 d.c., lo stadio, l'unico in muratura (di solito erano in legno), era stato costruito per le gare atletiche; era lungo 265 metri e largo 106, e poteva ospitare 30 mila spettatori.

L'area anticamente occupata dallo stadio di Domiziano è praticamente quella di piazza Navona che ne ricalca esattamente il perimetro; nelle fondamenta di alcuni edifici, come nei sotterranei della chiesa di Sant'Agnese in Agone, è possibile vedere le preesistenti strutture romane.

Anche da piazza di Tor Sanguigna si possono ammirare i resti di uno degli ingressi dello stadio, venuti alla luce negli anni 1936-38 sotto il palazzo dell'Ina e questo è il settore meglio conservato di tutto l'edificio.
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