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Stadio della Roma, progetto in Regione senza il parere di conformità del Comune

Dalla Pisana spiegano: "Nella nota di presentazione del progetto manca l'espressione del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale con la quale si dichiarava la pubblica utilità"

Con un giorno di ritardo rispetto a quanto stabilito dalla legge, il Comune di Roma ha inviato in Regione il progetto del nuovo stadio della Roma. Un passaggio a metà però perché il Comune ufficialmente non si è pronunciato, evitando di esprimersi sulla conformità del progetto alla delibera sulla pubblica utilità. In altre parole il Campidoglio ha preso tempo.   "Ogni parere nel merito verrà espresso in sede di Conferenza dei servizi, che sarà occasione di confronto limpido e trasparente tra le parti". L'amministrazione pentastellata ribadice "la volontà, da parte dell'Amministrazione capitolina, di realizzare lo stadio nel pieno rispetto delle regole".
 

La stessa Pisana, nel dare notizia della ricezione dei documenti, segnala alcune "anomalie". "Nella nota di presentazione del progetto", spiega la Regione, "manca l’espressione del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale con la quale si dichiarava la pubblica utilità dell’opera e si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di documenti/elaborati. Nella nota di accompagno al progetto, a firma del Direttore del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale e a seguito del lavoro svolto dal gruppo interdipartimentale, sono allegate inoltre, le relazioni dei dipartimenti interessati".

Cosa accadrà ora? Dalla Pisana spiegano che "nei prossimi giorni gli Uffici della Regione esamineranno l’intera documentazione pervenuta". Senza l'invio del parere di conformità però la conferenza di servizi non potrà essere aperta. Secondo quanto riferisce l'Agenzia Dire la Regione a breve si attiverà con il Comune per chiedere di fornire il parere di conformità in modo da poter aprire l'iter, che durerà circa 6 mesi.

A chiudere la conferenza di servizi dovrà essere comunque il voto finale dell'Aula Giulio Cesare chiamata ad esprimersi sulla variante urbanistica legata al progetto, ed in particolare alla realizzazione del centro direzionale che affiancherà la nuova casa dei giallorossi. Senza quel voto la Conferenza non potrà chiudersi e le ruspe resteranno ferme. 

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