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"In Campidoglio sprechi per 1,2 miliardi di euro": ecco il piano di risparmio del M5S

Dal Vaticano alla gestione del patrimonio passando per le municipalizzate e le strutture sportive. I dati sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa alla Camera dal gruppo dei parlamentari pentastellati

“Abbiamo individuato 1,2 miliardi di euro di sprechi. Se il Movimento cinque stelle venisse eletto alle prossime elezioni, nel giro di un anno potrebbero essere reinvestiti per la città, come asili, trasporti e manutenzione stradale”. È quasi una promessa per Roma quella lanciata oggi pomeriggio nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati alla quale hanno preso parte i parlamentari del Movimenti cinque stelle Carla Ruocco, Paola Taverna, Alessandro Di Battista e Roberta Lombardi. Una conferenza stampa che ha preparato il terreno della campagna elettorale sulla Capitale del Movimento cinque stelle. “Bene l'azione del commissario Tronca su affittopoli. Ma si sta rivendendo il nostro lavoro” spiegano all'inizio della conferenza. 

IL VATICANO - Sprechi oppure, per dirla con le parole dei pentastellati, “grandi opportunità di risparmio”. In cima alla lista ci sono i “Costi per servizi offerti gratuitamente o mancate entrate per tributi non riscossi o evasi” che peserebbero per ben 400 milioni di euro. A riguardo il M5S sembra deciso ad andare fino in fondo: “Parleremo anche con il Vaticano” annuncia Di Battista. 

IL PATRIMONIO – Ad alleggerire le casse capitoline anche gli 'Errori del database catastale e l'assenza di un censimento del patrimonio comunale'. Situazione che, secondo i calcoli del M5S, fanno andare in fumo 216 milioni di euro di soldi pubblici. Tra “Mancato adeguamento dei canoni sugli immobili non residenziali”, una gestione onerosa “pari al 5% della spesa corrente” e i residence per l'emergenza abitativa “che vanno ridotti”, il calcolo sale a 416 milioni di euro. 

ALTRE VOCI – Dalla lotta all'evasione per la tassa di soggiorno, calcolata in base ai dati sulle strutture ricettive abusive del 2015, potrebbero entrare altri 35 milioni di euro. E ancora. 15 milioni dall'aggiornamento del Piano di utilizzazione degli arenili e da una gestione delle aree comunali limitrofe antistanti per i parcheggi a favore quasi esclusivo dei privati. 20 milioni di euro dall'illuminazione pubblica grazie a una “riduzione dei margini sul contratto con Acea, attualmente di oltre 70 milioni l'anno”. 12 milioni di euro di risparmi da una diversa gestione dei campi rom, “in attesa di un loro definitivo superamento”. Figura anche una cattiva gestione degli impianti sportivi: “Se venissero aggiornate le concessioni e adeguati i canoni si potrebbero ottenere 10 milioni di euro”. Nel mirino anche le “auto al servizio della politica”: 10 milioni di euro. 

ALTRI SPRECHI – Nella tabella degli sprechi del M5S ci sono finiti anche gli immobili nei parchi e nelle ville, “inutilizzati o occupati abusivamente”. Totale risparmio possibile: 5 milioni di euro. 4 milioni arriverebbero invece dal contratto con Ama sui cimiteri capitolini, 2,1 dagli sgomberi “inutili e non risolutivi” degli insediamenti abusivi. “2 milioni di euro arriverebbero invece dalla gestione dell'ex convento di Piazza del Popolo, dato in concessione gratuita a un privato”. Sul punto, l'ex vicesindaco Luigi Nieri aveva presentato una delibera per la revoca. Nel mirino anche la caserma dei Vigili Urbani del X muncipio, costo 1,2 milioni all'anno, “che si potrebbe risparmiare con soluzioni alternative”. 500 mila euro è invece il margine di quadagno stimato dai pentastellati per la gestione dei 700 hotspot di Digit Roma. 

AZIENDE CAPITOLINE – Stretta anche sulle aziende capitoline. Alla lotta all'evasione dentro Atac, “la stima è di 90 milioni di euro”, e a quella che si potrebbe portare avanti in Ama, “si potrebbero recuperare 50 milioni di euro”, si aggiungono oltre 100 milioni di euro di sprechi dentro le municipalizzate capitoline. Senza considerare una “necessaria cura dimagrante per società come Zetema, Risorse per Roma, Roma Metropolitane e Roma Servizi”. 

I SOLDI GIA' BUTTATI – Se 1,2 miliardi di euro è la cifra che può ancora essere recuperata, nella tabella del 'Piano di risparmio per Roma' figurano anche i “soldi che abbiamo già buttato”. Ci sono gli “800 milioni di euro di aumento dei costi della metro C” ma anche i “costi della corrizione”, 650 milioni di euro. E ancora Città dello Sport, 600 milioni di euro calcolati sulla base della differenza tra il primo e l'ultimo preventivo e i punti verde qualità (586 milioni di euro). 

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