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Politica Esquilino / Via di S. Croce in Gerusalemme, 55

Elemosiniere del Papa riattacca la luce al palazzo occupato. Alzetta: "Esagerazione giornalistica"

Ripristinata l'energia elettrica allo Spin Time. A riattaccare la luce è stato il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio. Alzetta (Action) contesta però la ricostruzione: "E' un'esagerazione giornalistica"

La corrente elettrica è tornata nell'immobile di via Santa Croce in Gerusalemme 55. Le 150 famiglie che occupano il palazzo di proprietà del Gruppo Banca Finnat, beneficiano nuovamente del servizio. Le denunce e le iniziative messe in campo hanno sortito il loro effetto.

La mano dell'elemosiniere pontificio

Il distacco elettrico era maturato a causa di una grossa morosità: "ci sono bollette non pagate per oltre 300mila euro" avevano spiegato le famiglie che abitano l'immobile. Lo Spin Time Labs, questo il nome dato all'occupazione, è rimasto per giorni senza energia, finchè qualcuno non ha provveduto a riattivare il servizio. Un gesto di cui potrebbe essersi preso carico  il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio. Il porporato "è stato informato di una grave situazione in uno stabile occupato in via Santa Croce in Gerusalemme a Roma in cui si trovavano oltre quattrocento persone, tra cui numerosi bambini"  riferisce l'agenzia Adnkronos. Pertanto "come elemosiniere, ha sentito il dovere di compiere un gesto umanitario, provvedendo personalmente a riattivare la corrente elettrica all'edificio". 

La testimonianza degli occupanti

Il ritorno della luce è un fatto acclarato. Ne danno notizia anche gli occupanti, attraverso la pagina facebook dello Spin Time Labs. "L'11 maggio alle ore 22.00, la luce  finalmente è tornata" si legge nel post. Problema archiviato? Non per le famiglie che vivono al civico 55 di via Santa Croce in Gerusalemme. "All'una di notte abbiamo resistito a un nuovo tentativo di distacco della corrente grazie a un presidio notturno da parte degli occupanti e di tutte le realtà che operano a Spintime".

L'esagerazione giornalistica

Se il ritorno dell'energia elettrica appare ormai certo, meno sicuro sembra essere il modo in cui le 420 che vivono nel palazzone, sono riuscite ad ottenere quel risultato. Per Andrea Alzetta, ex consigliere comunale e storico attivista di Action! il fatto che l'elemosiniere vaticano abbia "fatto il miracolo" rappresenta "un'esagerazione giornalistica". E questo perchè "nella vicenda si è interessata la responsabile della distribuzione del cibo dei poveri, quella di medicina solidale, le persone che lavorano lì - ha dichiarato Alzetta - l'elemosiniere del Papa non credo faccia l'elettricista, oltretutto non c'erano sigilli, semplicemente avevano staccato la corrente. Anche questa è una fantasia giornalistica". 

Sulla questione si sono quindi espressi la Presidente del Municipio Roma I Centro Sabrina Alfonsi e l'Assessore alle politiche sociali Emiliano Monteverde: "Fin dal primo momento e in occasione dell'assemblea di martedì a cui abbiamo partecipato, abbiamo ribadito che davanti a 450 persone private da un momento all'altro della luce elettrica la priorità non poteva che essere una sola: restituire la luce e la dignità a queste persone. Per questo ringraziamo la straordinaria azione promossa dal Vaticano che, per mezzo del suo elemosiniere cardinal Krajewski".

"Nei prossimi giorni - concludono Alfonsi e Monteverde - saremo a disposizione per aprire un tavolo che permetta di regolarizzare la situazione degli arretrati con la stipula di regolare contratto di fornitura elettrica. Un tavolo che potrà essere occasione per aprire un confronto strutturale tra tutti i soggetti coinvolti per costruire un progetto di rigenerazione insieme a una comunità che ha saputo coinvolgere diverse realtà del territorio, come dimostrato dalle manifestazioni di solidarietà pervenute in questi giorni dal mondo della cultura, dalle associazioni dei genitori, fino ad arrivare alle parrocchie".

Nel palazzo, doveve vivono 453 persone e 98 minori, resta comunque un problema legato alle numerose bollette non pagate. Per questo la mobilitazione continua perchè il rischio di un nuovo distacco, come denunciato dagli occupanti, resta sempre in agguato.

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