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Spiaggia sul Tevere, 135mila euro e poca trasparenza: su Tiberis restano i dubbi

Ecco come ha fatto la spiaggia sul Tevere a costare oltre 135mila euro. Restano delle perplessità. Palumbo (PD): "Molta confusione e pochissima trasparenza"

La stagione estiva è ormai alle spalle e per la spiaggia sul Tevere è arrivato il momento di chiudere sdraio ed ombrelloni. Da domenica 23 settembre Tiberis è già stata investita da un'altro ruolo: è diventata la base operativa di una serie d'appuntamenti dedicati alla scoperta della fauna che popola il fiume. Un progetto a costo zero per l'amministrazione, perchè finanziato dalla Regione Lazio. Resta però da sciogliere il nodo relativo ai costi di realizzazione della spiaggia.

Operazione trasparenza: accesso agli atti

Il Consorzio Tiberina, l'11 agosto, aveva presentato un'istanza di accesso agli atti per sapere, da Roma Capitale, quali erano state le spese sostenute. Un mese più tardi, con due diversi documenti, il Segretariato Generale ed  il Dipartimento Ambiente  hanno fornito le cifre dell'investimento. I dati sono stati trasmessi dal Consorzio presieduto da Giuseppe Maria Amendola e così, nel dettaglio, è stato possibile scoprire quali sono gli importi sostenuti. Per i lavori di manutenzione ordinaria del verde del parco d'affaccio  sul Tevere, sono stati spesi 34.397,76 euro in un primo stralcio cui sono seguiti altri 15.170,80. Per la fornitura di "850 tonnellate di sabbia silicea da utilizzare nei due campi da beach volley invece sono stati spesi 34.999,36 euro. Oltre tremila euro, per l'esattezza 3.477,00 sono stati investiti per noleggiare "una macchina operatrice semovente con braccio decespugliatore pulisci fossi laterali" per 3 giorni. A queste somme, spese dal Dipartimento Ambiente per un totale di oltre 88mula euro, si devono sommare altri importi.

Secondo il documento rilasciato dal Segretariato Generale, che RomaToday ha potuto visionare, ci sarebbero altri 38mila euro per il noleggio di monoblocchi sanitari/spogliatoi che, con un ribasso d'asta, hanno impegnato fondi per circa 34mila euro. A tutto ciò vanno aggiunti  11.981 euro spesi per l' "attivazione dei servizi di supporto per gli allestimenti presso l'area verde fluviale di Ponte Marconi".  Le spese per l'installazione dei banner pubblicitari sui pali della luce ammontano a 12.500 euro, ma non sono fondi utilizzati da Roma Capitale bensì da uno sponsor. A conti fatti, la cifra impiegata dall'amministrazione cittadina per realizzare la Spiaggia sul Tevere, stando ai documenti ottenuti tramite accesso agli atti, ammonta a circa 135mila euro.

La valorizzazione dell'area demaniale

Io tema è stato affrontato anche dalla commissione trasparenza di Roma Capitale. Il direttore del dipartimento Ambiente Rosalba Matassa ha così chiarito che "l'intervento ha riguardato un' area demaniale di competenza regionale che Roma Capitale ha ottenuto in concessione per 19 anni. L'obiettivo era quello di riqualificare un pezzo di lungotevere per poi mantenere questa zona aperta a tutti i cittadini". Ed in tal senso si è inserito il progetto Metropoli resiliente con i suoi laboratori sul Tevere. Sul piano dei costi, Matassa ha confermato che il suo dipartimento ha speso 88 mila euro. Invece in merito agli obiettivi, la dirigente capitolina ha spiegato che resta un obiettivo dell'amministrazione " estendere la bonifica". Ed al riguardo "pensiamo anche ad un'area cani". L'incontro voluto dal presidente della commissione trasparenza Palumbo, non ha però sortito gli effetti sperati. 

Trasparenza e opacità

“Ancora restano molti i punti interrogativi – ha obiettato il presidente Palumbo a margine della comissione –  A conti fatti  non ci è possibile tracciare un bilancio definitivo dell’iniziativa. Senza contare che, nonostante le sollecitazioni in commissione, gli uffici non hanno chiarito a che titolo operano le associazioni che svolgeranno delle attività di tipo educativo nella spiaggia. A quanto pare, non è stato fatto un bando e non si sa come sono state selezionate queste associazioni e se opereranno a titolo gratuito. Insomma, molta confusione e poca, pochissima  trasparenza".

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