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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Spese di Marino, il caso finisce in Procura

Il sindaco non commenta la notizia. A parlare per lui l'assessore alla Legalità e alla Trasparenza, Alfonso Sabella: "Non c’è nulla da commentare, si tratta di una non-notizia

Il caso delle spese di rappresentanza del sindaco Marino arriva ufficialmente in Procura. A piazzale Clodio infatti si è deciso di aprire un fascicolo che al momento è senza ipotesi di reato e a carico di ignoti. L'apertura del fascicolo processuale ha fatto seguito agli esposti presentati da Fratelli D'Italia e dal Movimento Cinque Stelle. Ad occuparsi del caso sarà il pubblico ministero Roberto Felici. 

Il sindaco non commenta la notizia. A parlare per lui l'assessore alla Legalità e alla Trasparenza, Alfonso Sabella: "Non c’è nulla da commentare, si tratta di una non-notizia: aprire un fascicolo a seguito di una denuncia è semplicemente un atto dovuto. Il sindaco ha agito con correttezza e trasparenza".

"Con l'apertura, da parte della Procura di Roma di un fascicolo senza ipotesi di reato, come atto dovuto, dopo l'esposto dei M5s sulle spese di rappresentanza del primo cittadino della capitale Ignazio Marino, "il nostro lavoro è finito". Lo spiega all'Askanews il consigliere capitolino del Movimento Marcello De Vito.

"Abbiamo chiesto e ottenuto un accesso agli atti - sottolinea De Vito - abbiamo acquisito i documenti e visto che alcuni non ci convincevano, abbiamo ritenuto giusto come consiglieri comunali e pubblici di recapitare un incartamento con tutte le fatture a chi di dovere". Alcune spese, continua il consigliere "a nostro giudizio non è detto che abbiano i requisiti per poter essere qualificate come spese istituzionali o di missione come previsto della Corte dei Conti e dunque essere rimborsate. Per questo le abbiamo sottoposte ai giudici perché le valutino".

Rispetto alla nota diramata ieri a firma del Campidoglio, in cui "questo soggetto non meglio precisato - ironizza il consigliere - si loda della pubblicazione delle ricevute", relative alle spese istituzionali fino ad oggi sostenute dal sindaco, De Vito ci tiene a sottolineare che "l'atto di trasparenza che si è avuto dopo due anni e mezzo è dovuto all'azione pervicace e insistente del M5S, altrimenti non sarebbero state pubblicate".

"Non vogliamo scartabellare ancora - conclude De Vito - ne' alimentare lo sciacallaggio mediatico che stanno portando avanti in queste ore alcuni consiglieri di opposizione giovandosi del lavoro del M5S, non ci interessa, ci interessava fare il nostro lavoro. Ora è concluso e tocca ai magistrati".
 

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