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Spazzatrici Ama mai usate, la Corte dei Conti chiede agli ex vertici 2,3 milioni di euro

La procura contabile sta indagando su 21 ex funzionari e dirigenti

Acquistate nel 2012 per la modica cifra di 1 milione e 560 mila euro e da allora mai utilizzate. O quasi. La Corte dei Conti è decisa a fare luce sulla vicenda delle 12 spazzatrici elettriche che avrebbero dovuto pulire le strade della Capitale ma che negli ultimi cinque anni hanno avuto una percentuale di impiego pari all'11 per cento. 

La procura contabile ha infatti notificato un invito a dedurre a 21 ex dirigenti della municipalizzata capitolina, tra ex funzionari e dirigenti, a cui è stato contestato a vario titolo un danno erariale da oltre 2 milioni di euro. 2.371.328 euro per la precisione. Tra i nomi che compaiono nel fascicolo nelle mani del pm Tammaro Maiello figurano gli ex direttori generali Ama Giovanni Fiscon e Giovanna Anelli, l'ex presidente Daniele Fortini e Salvatore Cappello, amministratore delegato al tempo dell'acquisto dei mezzi. 

Le 12 spazzatrici elettriche, silenziose e a impatto zero, così vennero presentate al tempo, del costo di circa 130 mila euro l'una, sono quasi sempre rimaste ferme nel parking al terminale Gianicolo per cinque anni. Una parte era già in affitto all'azienda dei rifiuti romana per il deposito di alcuni mezzi, e con l'arrivo delle 12 spazzatrici, ricostruiscono i giudici contabili, l'utilizzo venne incrementato facendo lievitare il canone annuo a oltre 650 mila euro. 

Oltre alla scelta della rimessa, la Corte dei Conti contesta le peculiarità tecniche dei mezzi. Le spazzatrici, acquistate a procedura diretta, erano in funzione ad Amsterdam ma la potenza della loro batteria si sarebbe rivelata non funzionale alle strade di Roma. 

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