"Nei municipi spariti faldoni. I dirigenti? Nessun incarico sarà prorogato"
Virginia Raggi a Il Fatto Quotidiano il giorno dopo le nomine dei 2 nuovi assessori. "Muraro? Aspettiamo le carte. Ecco perché ho scelto Mazzillo e Colomban"
Nel giorno delle agognate nomine degli assessori al Bilancio e alle Partecipate, la sindaca Virginia Raggi sceglie Il Fatto Quotidiano per fare il punto della situazione, rispondendo alle domande di Paola Zanca e Luca De Carolis. Dalle nomine dei due nuovi assessori, alla vicenda Muraro, fino alla rivoluzione dei dirigenti, la Raggi prova a difendersi spiegando, e disegnando un bilancio di tanti "faremo" e di praticamente nessun "ho fatto". QUI L'INTERVISTA COMPLETA.
Nell'intervista colpiscono in particolare le dichiarazioni sulle resistenze incontrate nella macchina amministrativa: "Nei Municipi sono spariti subito dei faldoni, delle carte. Me lo hanno detto i nostri presidenti". In Campidoglio una delle scadenze più impellenti è relativa alla rivoluzione dei dirigenti, da portare a termine entro il 31 ottobre. "Procederemo all'interpello. Tutti verranno chiamati e potranno dire in quale dipartimento preferiscono lavorare. Verranno premiati merito e competenze. Entro metà ottobre verrà lanciato un bando per 500 persone. E questo ha suscitato qualche mal di pancia: non abbiamo prorogato nessun incarico".
Raggi quindi difende le nomine di Mazzillo e Colomban: "Mazzillo è statoscelto perché ha le compenteze che servono. E' iscritto al M5s da anni: condividere i nostri metodi e i nostri obiettivi. Colomban? Ci ha colpiti per la voglia di lavorare in squadra e per la visione simile alla nostra".
Sull'avvocato Sammarco poi: "E' stato il mio professore all'Università, il mio dominus, il capo dello studio dove lavoravo. Un buon consigliere? Un buon collega, e un buon dominus".
