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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Partecipano alla trasmissione tv 'Presa Diretta': sospesi due autisti bus

Si tratta di due delegati sindacali Usb: "La loro azienda, la Trotta Bus Service, contesta la presenza in trasmissione senza autorizzazione". Si schiera Iacona: "Marino si faccia carico"

Due dipendenti dell'azienda 'Trotta Bus Service' che effettua il servizio di trasporto pubblico periferico, delegati dell'Unione sindacale di base, sono stati sospesi dal servizio dopo aver partecipato alla trasmissione televisiva 'Presa diretta' per la puntata andata in onda il 21 settembre scorso. A denunciarlo lo stesso sindacato che scrive: “I delegati sindacali dell’Usb Ilario Ilari e Valentino Tomasone sono stati sospesi dal servizio in via cautelativa dalla loro azienda, la “Trotta Bus Service”, dopo essere stati intervistati dal programma di Rai 3”. Per protestare contro questi provvedimento ieri l'Usb ha occupato la sede dell'assessorato alla Mobilità del Comune di Roma, “dato che la Trotta è una delle società facenti parte del Consorzio Roma Tpl, che gestisce in appalto il 30% del servizio bus nella capitale” spiegano dal sindacato.

IL MOTIVO - Ciò che viene contestato ai due autisti, si legge nel comunicato del sindacato, è “la loro  presenza in trasmissione senza alcuna autorizzazione da parte aziendale e l'aver rilasciato al giornalista inviato ‘dichiarazioni inerenti il parco automezzi aziendale circolante e la relativa manutenzione delle vetture altamente lesive dell'immagine dell'azienda”spiega Walter Sforzini dell’USB.

LA DENUNCIA - Per Sforzini però “le immagini trasmesse parlano da sole”. Si legge nella nota: “I lavoratori non hanno rilasciato nessuna dichiarazione diversa da ciò che proprio le immagini hanno mostrato, ovvero una vettura guasta al capolinea, proprio durante l’intervento di un meccanico; un autobus che ad ogni inserimento di marcia scaricava l’aria dei servizi automezzo e rischiava di bloccare la vettura”. Inoltre “la risposta ad una domanda del giornalista in merito al rinnovo del parco automezzi, come previsto dal contratto di servizio stipulato con il Comune di Roma, è venuta non dalla bocca dei lavoratori, ma dal passaggio di un autobus, evidentemente molto in là con gli anni, che emetteva un intenso fumo nero dal tubo di scappamento”.

RISCHIO LICENZIAMENTO - La paura è che la sospensione sia solo l'inizio. “Potrebbe preludere al loro licenziamento” dichiara Sforzini. “Questa appare come un’azione di ritorsione nei confronti della nostra organizzazione sindacale, che da anni denuncia questo tipo di mancanze alle istituzioni responsabili del servizio. Alla luce di ciò l’Usb chiede l’annullamento immediato delle sanzioni  nei confronti dei delegati e l’attivazione delle necessarie verifiche sulla corretta applicazione del capitolato d’appalto con il Consorzio Roma Tpl”.

IACONA - La vicenda non è passata inosservata allo stesso giornalista conduttore della trasmissione televisiva Riccardo Iacona. “Sarebbe opportuno che anche il sindaco Ignazio Marino si facesse carico di questa storia” ha dichiarato. “La Tpl è il consorzio a cui Roma Capitale ha appaltato il servizio, li paghiamo noi quelli della TPL, con soldi pubblici e non può essere che due autisti, peraltro delegati sindacali, debbano rischiare il licenziamento perché hanno denunciato quello che è sotto gli occhi di tutti”.
 
CESARETTI - Solidarietà è arrivata anche da parte della presidente della commissione capitolina Mobilità Annamaria Cesaretti: “La libertà di espressione è un diritto costituzionale. Chiediamo il reintegro all'azienda e ad Atac di verificare quanto emerso dalla trasmissione circa le condizioni delle vetture. Ricordiamo che i lavoratori spesso percepiscono in ritardo i salari. L'ultimo risale al mese di luglio” ha dichiarato.

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