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"Non serviva il sondaggio per sapere che il disagio in città aumenta"

Dopo la diffusione sul sondaggio che ha bocciato sonoramente il sindaco Marino, il segretario del Pd del Lazio Lionello Cosentino fa il punto ai microfoni fi Radio Popolare Roma

Guarda più ai contenuti del sondaggio che agli equilibri interni del gruppo democratico capitolino. Punta alla ricerca delle soluzioni e, soprattutto, non crede che dietro al documento che si è abbattuto come un cataclisma sull'amministrazione di Ignazio Marino ci sia il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Il segretario del Pd del Lazio Lionello Cosentino, all'indomani del terremoto politico costituito dal sondaggio commissionato dal capogruppo capitolino D'Ausilio, fa il punto su Radio Popolare Roma.

LA MANO DI ZINGARETTI -  La diffusione dei dati riportati dal sondaggio, che vedono il presidente regionale molto più amato non solo del primo cittadino Marino ma anche del premier Renzi, ha fatto pensare a una prova di forza tutta mediatica di Zingaretti verso il premier. Ma Cosentino ha messo le cose in chiaro: “Lui smentisce e io gli credo. Non ho avuto modo di parlare con lui. Zingaretti è una grande risorsa per il partito romano, e anche in questo caso non serviva un sondaggio per saperlo”ha dichiarato.

I CONTENUTI - “Il capogruppo viene scelto dai consiglieri comunali e saranno loro in autonomia a decidere se confermare o meno la fiducia a D'Ausilio” ha dichiarato riferendosi a quanti hanno chiesto la testa del capogruppo. “E' una questione che riguarda la procedura che si è seguita e la scarsa collegialità, e dunque da questo punto di vista è un problema minore (rispetto ai contenuti del sondaggio, ndr) che verrà risolto dagli stessi consiglieri”. Per Cosentino “D'Ausilio avrebbe dovuto coinvolgere prima tutti i consiglieri comunali” però bisogna concentrarsi sui contenuti del sondaggio: “D'Ausilio mi ha detto che aveva già convocato una riunione del gruppo per discutere i risultati del sondaggio, quindi probabilmente l'attenzione al sondaggio e non ai contenuti fa un po' sorprendere”. Per questo motivo “sarà un'autonoma decisione del gruppo capitolino, sia in un senso che nell'altro. Ovvero sia se D'Ausilio venisse confermato, come pure è possibile, sia che decidesse di fare un passo indietro”.

CERCARE SOLUZIONI PER LA CITTA' – Cosentino allontana l'ipotesi di elezioni anticipate  “significa bloccarci adesso, perdere un anno e ricominciare in un momento in cui i problemi della città esplodono”, e sottolinea la necessità di concentrarsi su come migliorare l'azione dell'amministrazione Marino. “Io avrei risparmiato i soldi del sondaggio perché girando per le periferie, i circoli e in mezzo alla gente mi rendevo conto perfettamente che questa situazione di disagio aumentava via via che la crisi economica si fa più dura, e che l'asse dell'azione di governo si doveva e si deve spostare verso il fronteggiare e alleviare una crisi di così profonde dimensioni”. Questo sondaggio “ci dice che l'amministrazione di centrosinistra che governa la città ha un problema di consenso molto grande, che mi sembra il problema principale: dobbiamo capire il perché di uno stato d'animo di sfiducia così forte tra i cittadini dopo un anno di governo. Il nodo fondamentale è saper cogliere questo disagio, non serve negarlo, nascondersi la realtà o far finta che è tutto un complotto dei giornali, e invece provare a ragionare insieme ai presidenti dei Municipi, a chi è a più diretto contatto con i problemi e le difficoltà delle periferie per capire se e quali cambiamenti sono necessari nell'azione di governo dell'amministrazione. Far finta che questo problema non esista e occuparsi soltanto di D''Ausilio è un errore”.

GLI ERRORI DELL'AMMINISTRAZIONE – Per Cosentino l'amministrazione Marino si è concentrata troppo sulle aree centrali della città. “Tutte scelte sacrosante e che condivido ma forse in questo grande lavoro è mancata una consapevolezza che al di là del Centro storico, nelle sterminate periferie urbane, e penso a Tor Bella Monaca, al Prenestino, a Roma sud, all'entroterra di Ostia, dove le ragioni della crisi sono soprattutto nazionali”ha dichiarato sottolineando la necessità di soffermarsi “sulla sofferenza sociale”. Poi ha aggiunto: “E' chiaro che la distanza tra l'amministrazione, la politica e la città aumenta. Non lo dico perché penso che sia colpa di Marino o degli assessori che stanno cercando di fare il loro dovere in mezzo a mille difficoltà, ma perché bisogna essere consapevoli che la strada è in salita e mandare messaggi chiari a quella parte della città che oggi soffre di più".

'IL SINDACO E' SOLO'Cosentino non ha nascosto le sue critiche all'amministrazione Marino. "Uno dei difetti di questa amministrazione, magari anche solo per inesperienza di governo, è che il sindaco è molto solo e invece per i problemi di Roma bisogna essere in tanti, i presidenti dei Municipi, gli assessori, le associazioni, una squadra che abbia l'ambizione di governare la città interpretandola e comprendendola” ha continuato.

NO ALLE ELEZIONI ANTICIPATELa caotica situazione politica che si registra sulla cima del Campidoglio per Cosentino non deve portare alla conclusione di elezioni anticipate. “Per il bene della città le elezioni non servono, perché significa bloccarci adesso, perdere un anno e ricominciare in un momento in cui i problemi della città esplodono. La cosa migliore è governare e governare meglio, e anche il Pd si deve impegnare di più”ha dichiarato. Per Cosentino i conflitti interni al Pd e le elezioni sono “sciocchezze politiche”. Il punto ribadito più volte è “trovare delle risposte”. Continua: “Un partito che ha preso il 43% di voti alle elezioni europee in questa città ha il dovere davanti ai cittadini di saper indicare le risposte e di saper essere efficiente”. Nessuna chiusura ai rimpasti: “Se il sindaco ritiene di dover fare rimpasti li faccia, non è un tema che compete ai partiti, il tema è come tornare ad avere rapporti con questa realtà romana che ci sta dicendo esplicitamente che le cose così non vanno bene”.

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