rotate-mobile
Politica

Roma invasa dai rifiuti: le cinque mosse per uscire dall'emergenza in 10 giorni

Il sindaco Marino presenta il piano straordinario e spiega: "Sono profondamente arrabbiato per quanto visto in questi giorni". Cinque i provvedimenti per uscire dal caos

Una road map in cinque mosse per riportare le strade di Roma libere dai rifiuti in una decina di giorni. Questo pomeriggio nella sala delle Bandiere in Campidoglio il sindaco Ignazio Marino, l'assessore all'Ambiente Estella Marino e il presidente di Ama Daniele Fortini hanno presentato il loro piano per superare l'emergenza immondizia emerso in seguito alla giunta 'notturna' che si è tenuta ieri sera. Ecco i cinque punti: un nuovo tritovagliatore per i rifiuti indifferenziati; trenta nuove squadre di pronto intervento a servizio dei municipi; la possibilità per i cittadini di segnalare anomalie sul sito dell'amministrazione capitolina; aumento del numero e della frequenza di mezzi per il trasporto di rifiuti trattati fuori dal Lazio e infine cento controllori che verificheranno l'idoneità del lavoro di spazzamento e raccolta rifiuti.

TRITOVAGLIATORE – Entro una settimana verrà installato un nuovo tritovagliatore, impianto che tratta i rifiuti indifferenziati 'triturandoli' che sarà attivo entro la fine del mese. “Il nuovo impianto sarà posizionato all'interno del perimetro dello stabilimento Ama di Rocca Cencia, con una capacità di trattamento di 200 tonnellate al giorno” ha spiegato il sindaco. “L'impianto è analogo a quello del Colari ma sarà gestito dal Comune. Potrà lavorare una mole di rifiuti pari a 5.400 cassonetti in più al giorno” ha continuato. Come spiegato dal presidente dio Ama Fortini l'impianto non verrà acquistato “perché non consideriamo strategica questa macchina. Ci serve nell'immediato, in modo provvisorio, e quindi sarà noleggiata". Il costo "per il suo utilizzo è di 140 euro a tonnellata con un risparmio di circa 35 euro rispetto a quanto paghiamo al Colari".

SQUADRE DI PRONTO INTERVENTO – Per evitare il ripetersi dell'accumulo di rifiuti per le strade “saranno attivate da subito 30 squadre di pronto intervento dell'Ama, due per municipio, ciascuna composta da un mezzo e due operatori, al servizio dei presidenti dei Municipi stessi” ha spiegato Marino che ha aggiunto: "Sono profondamente arrabbiato per quanto visto in questi giorni a Roma”.

I CONTROLLORI – Sempre il sindaco ha annunciato: "Ci saranno 100 controllori che verificheranno in modo inflessibile il lavoro di spazzamento e raccolta dei rifiuti".

SEGNALAZIONI – I cittadini potranno segnalare anomalie sul sito di Roma Capitale. “In questo modo il presidente del Municipio interessato può intervenire con le squadre di pronto intervento Ama". In questo modo verranno attivate le squadre di pronto intervento al servizio dei 'minisindaci' con l'obiettivo di "risolvere nell'arco di 24 ore le eventuali difficoltà segnalate dai cittadini".

RACCOLTA DIFFERENZIATA – Tra i punti non è mancato l'aumento della raccolta differenziata anche se per questo aspetto il tempo necessario è superiore alla soluzione dell'emergenza nell'immediato. A parlare è l'assessore Estella Marino: “L'estensione della raccolta differenziata che ridurrà la quantità di rifiuto indifferenziato" e che "nei municipi IV e XII à già partita mentre da settembre arriverà in altri tre municipi". E poi un rafforzamento dell'accordo con i fornitori che effettuano il servizio di trasporto e smaltimento dei rifiuti trattati fuori dal Lazio. Tra le altre azioni che saranno intraprese c'è anche l'attivazione di aree provvisorie di selezione e cernita, chiuse e ambientalmente protette, di materiali riciclabili a supporto della filiera della differenziata e collegate alle esigenze dei municipi.  

ECODISTRETTI – Tra le azioni a lungo termine invece la realizzazione di due ecodistretti. Entrambi verranno realizzati su aree di proprietà di Ama: uno a Rocca Cencia a fianco dell'attuale impianto di Trattamento meccanico biologico, il secondo a Ponte Malnome nella Valle Galeria nella rimessa Ama di fronte alla discarica di Malagrotta. Ha spiegato Foritni: “L'ecodistretto è uno stabilimento votato all'ecosostenibilità, in cui i trattamenti riservati ai rifiuti sono finalizzati a estrarre un prodotto che possa avere un mercato come materie seconde o talvolta come materie prime”. Poi ha aggiunto: “I quattro tmb e il tritovagliatore non restituiscono un prodotto ma un rifiuto. Dobbiamo usare quelle aree, riqualificarle, risanarle e farle diventare dei parchi dentro cui, grazie a innovazione tecnologica e buone pratiche ambientali, quel rifiuto diventa risorsa. Utilizziamo le nostre aree perchè hanno bisogno di essere riqualificate, sono immediatamente nostre e possiamo compiere questo progresso dalle apparecchiature arcaiche che abbiamo verso quelle moderne che guardano al futuro". Negli ecodistretti ci saranno "biodigestori (particolari impianti che trasformano il rifiuti organico in gas per ottenere energia elettrica, ndr) e impianti per il recupero della materia ma nessuna discarica” ha aggiunto Fortini a margine “perchè le discariche sono incompatibili con gli ecodistretti".

GARA EUROPEA PER IL TRASPORTO - Nel corso del cda di Ama della prossima settimana, così come annunciato da Fortini, verranno approvate le gare europee per individuare i fornitori dei servizi di trasporto e smaltimento "per alcune frazioni dei nostri rifiuti, poichè le gare bandite lo scorso anno sono esaurite" ha spiegato Fortini. In particolare si tratta del cdr e della frazione secca tritovagliata, sia il primo sopravaglio che il secondo sottovaglio. "Abbiamo già ricevuto istanze dall'estero, può essere che ci siano interessi da parte di operatori di altri paesi europei a offrire questo tipo di servizio".

'GUERRA' AL COLARI - Dopo il botta e risposta dei giorni scorsi con Manlio Cerroni, proprietario della discarica di Malagrotta e di numerosi impianti di trattamento, Ignazio Marino si è detto pronto a requisire gli impianti della sua azienda, il Colari che gestisce i due Tmb (trattamento meccanico biologico) a Malagrotta e un tritovagliatore a Rocca Cencia. A permetterglielo un decreto legge approntato dal ministro all'Ambiente Gian Luca Galleti e approvato diverse settimane dal consiglio dei ministri che assegna questo potere a sindaci, presidenti di Regione e Provincia. Il primo cittadino ha spiegato: "Sono pronto e disponibile ad assumermi le responsabilità per quanto riguarda gli impianti di Cerroni nel comune di Roma". Prima però il primo cittadino attenderà l'esito del ricorso al Tar che il Colari ha avanzato verso l'interdittiva emanata a gennaio dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro: "Se il Tribunale respingerà quel ricorso la requisizione in uso diventerà un atto obbligatorio".

INTERESSI INTERNAZIONALI - "Dopo aver sfruttato aziende come Ama e Acea c'è un ventaglio piuttosto ampio per realizzare i nuovi ecodistretti. C'è certamente l'interesse dell'impresa privata e di gruppi internazionali. Pochi giorni fa abbiamo ricevuto la visita dell'ex vice del sindaco di New York, Michael Bloomberg: anche loro sono interessati a investimenti molto sostanziali nel settore del ciclo dei rifiuti a Roma" ha spiegato il sindaco di Roma, Ignazio Marino. E ancora: "Il 12 e 13 agosto andremo anche a Londra per incontrare l'amministratore delegato di Hbsc, una delle più grandi banche del mondo, che è interessato a proporci investimenti di imprenditori rilevanti sullo scenario planetario, nel settore della chiusura del ciclo dei rifiuti".  

L'AUDIT - "Mi sono riservato di avviare un audit, con figure di cui non voglio rivelare i nomi, che mi aiutino a capire se ci sono state mancanze dentro l'organizzazione dell'azienda che ha 2,2 addetti per 1.000 abitanti, le altre capitali ne hanno 1,7, quindi come forza lavoro dovremmo essere in una condizione di straordinaria superiorità rispetto alle altre capitali europee. Bisogna capire perché non lo dimostriamo" ha continuato il sindaco.

TAVOLO CON I SINDACATI – Intanto sul fronte aziendale questa mattina c'è stato un incontro tra le segreterie dei sindacati e Fortini che continuerà domani con l'apertura di un tavolo per affrontare le modalità per rendere più efficiente l'azienda sia dal punto di vista organizzativo sia sotto il profilo delle assenze “dato che, se confermato anomalo, va riportato nella media nazionale” ha spiegato il segretario generale di Cgil Fp Roma e Lazio Natale di Cola. “Fortini ha confermato, come sosteniamo da tempo, che le cause che hanno generato la grave situazione attuale sono da ricercare in larghissima parte nella difficoltà che tuttora ha l''azienda nello smaltire e trattare i rifiuti raccolti, dopo la chiusura della discarica di Malagrotta" ha spiegato all'agenzia Dire Di Cola. "Per dare una risposta concreta alle ingiuste accuse ai lavoratori di Ama da parte del sindaco, abbiamo ribadito come sia necessario un efficientamento dell'azienda”. Continua il segretario: “Il tavolo di domani sarà l'occasione per affrontare i nodi non ancora risolti con la nuova gestione e per sollecitare l'immediata chiusura degli assetti organizzativi, in particolare la microstruttura e i quadri, sui quali ci aspettiamo che finalmente vengano tolte le storture dei superminimi che costano all'Ama un milione di euro all'anno. Noi abbiamo chiesto che questa cifra venga investita per aumentare la produttività".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Roma invasa dai rifiuti: le cinque mosse per uscire dall'emergenza in 10 giorni

RomaToday è in caricamento