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"Società Civile" nasce con un passo indietro: "Appoggiamo la Polverini"

I consiglieri regionali Abate, Brozzi, Palmieri e Saponaro danno vita al nuovo movimento, ma contrariamente alle attese restano fedeli alla Governatrice: "Cambiare il metodo di governo in Regione per rispettare chi ci ha votato"

Il comandante, il medico, il finanziere, il veterano. Nella sala gremita dello Spazio 900, all'Eur, vengono presentati così i quattro consiglieri regionali eletti due anni fa nella Lista Polverini: sono Luigi Abate, Mario Brozzi, Pino Palmieri e Francesco Saponaro. Inaugurano "Società civile", quello che loro stessi definiscono "un laboratorio di idee messo a disposizione della Regione, al di fuori delle logiche partitiche e politiche che troppo spesso connotano negativamente l'azione delle istituzioni sul territorio". "Perchè noi non siamo né quelli del Palazzo né quei politici che affollano i salotti televisivi, ma veniamo dalla società civile", aggiungono.

Da dove nasce l'esigenza di rilanciare un impegno politico dopo soli due anni dalle elezioni? Alcuni analisti hanno parlato di corrente "scajolana", se non proprio di uno strumento di pressione, più o meno manifesto, all'interno della maggioranza consiliare alla Pisana. Che siano strategie verosimili o dietrologie sarà il tempo a svelarlo, con l'appuntamento cruciale del congresso regionale Pdl all'orizzonte. Il "comandante" Abate, un passato negli alti quadri dirigenziali dei Vigili del Fuoco, ci tiene a chiarire che il nuovo movimento "con una testa sola e quattro corpi, sicuramente appoggerà la presidente Polverini ma nel rispetto, prima di tutto, di chi ci ha votato".

Alle luce delle difficoltà contingenti (pensiamo alla sanità e al piano rifiuti), i quattro reclamano un'inversione di tendenza, "una svolta che metta davanti a tutto e a tutti il bene comune dei cittadini". Lo dice a chiare lettere Pino Palmieri, il "finanziere" vicecapogruppo della Lista Polverini. "Passati due anni dalla legislatura, da cittadino non sono molto contento. La Regione si sta impegnando - prosegue Palmieri - ma i sacrifici vengono chiesti soprattutto alle famiglie. Bisogna cambiare il metodo di governo regionale, che finora ha portato ai problemi ben noti della sanità e dei rifiuti, passando da quello autorizzativo ad un governo di controllo per essere più efficienti. Le autorizzazioni ammazzano lo sviluppo".

La vis polemica di Palmieri assume tratti maggiormente temperati nelle parole di Brozzi e Saponaro che, tuttavia, non mancano di sottolineare "la sfiducia crescente degli italiani nei confronti dei partiti e l'esigenza di una scuola che formi la nuova dirigenza politica prima di tutto dal punto di vista culturale". Mario Brozzi, ex responsabile sanitario della Roma calcio e capogruppo della Lista Polverini, si dichiara "vicino ai colleghi medici che stanno vivendo momenti difficili". "Ma nella sanità ereditiamo un deficit spaventoso", ribatte Palmieri. La serata scorre via con una breve dichiarazione d'intenti sul terreno dei problemi reali: favorire l'accesso al credito per le piccole e medie imprese, incentivare l'artigianato, implementare la rete dei trasporti e della viabilità. "Società civile non è una minaccia nei confronti di nessuno", chiude Brozzi. Chissà se in Regione, nel fronte del centrodestra, tutti la pensano proprio così.
 

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