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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Multiservizi, rottura al tavolo tra sindacati e Ama: "Nessuna soluzione per i 270 lavoratori a rischio"

Cgil: "Zaghis ieri è stato obbligato a mostrare le sue carte. Non ci sono proposte per evitare la crisi sociale che lui stesso ha causato pur di fare cassa sulla pelle degli operai"

Salta il tavolo della trattativa per il lavoratori di Roma Multiservizi che erano in impiegati nella raccolta porta a porta e ora rischiano il licenziamento. Ama, che ha internalizzato il servizio dopo un anno e mezzo di affidamento a un'Ati (composta anche da Multiservizi, Isam e Sea) ma non ha internalizzato anche i lavoratori, rimasti senza lavoro da aprile. Da mesi i sindacati hanno fatto partire la mobilitazione per chiedere soluzioni. Che la partecipata, a quanto emerso nelle ultime ore, non ha. 

"Non ci sono le condizioni per continuare a prendere in giro i 270 lavoratori messi in strada da Ama e da Roma Capitale. Stefano Zaghis, il liquidatore nominato da Virginia Raggi, ieri è stato obbligato a mostrare le sue carte. Non ci sono proposte per evitare la crisi sociale che lui stesso ha causato pur di fare cassa sulla pelle degli operai" tuonano Natale Di Cola, Segretario Regionale della Cgil di Roma e Lazio, e Giancarlo Cenciarelli, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio dopo la rottura del tavolo sindacale sulla vertenza. Anche Cisl e Fiadel hanno unitariamente interrotto le relazioni sindacali a seguito delle ripetute violazioni degli accordi e del contratto nazionale da parte di Ama. 

"Questi 270 lavoratori - continuano i sindacalisti - sono vittime dell'incompetenza e della propaganda di Virginia Raggi, del suo cinismo. Prima ha preteso che venisse ingigantito l'appalto, poi è stata inerme mentre i dirigenti assunti su suo mandato politico lo gestivano in modo disastroso. Oggi tace mentre l'amministratore unico, scelto sempre da lei, lo archivia, dopo aver mentito per 2 mesi, e con l'appalto archivia le vite di queste persone. Sfruttate e abbandonate. Un cinismo intollerabile, perchè oltre a fare cassa sulla loro pelle si sfrutta l'emergenza Covid in modo bieco". 

"La città è senza governo, Ama senza progetto, i lavoratori abbandonati. Tutta la propaganda sulla raccolta differenziata, oltre a non produrre risultati se non di segno negativo, lascia ferite profonde e ricadute negative sul decoro della Capitale. Dopo quattro anni Roma ha meno impiantistica, ha sperperato risorse pubbliche e, tolte le conferenze stampa in pompa magna, si registrano solo fallimenti come quello sul porta a porta. Resteremo in piazza - concludono Di Cola e Cenciarelli - e non fermeremo la mobilitazione, per denunciare questo disastro e i suoi artefici".
 

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