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Sigilli casa Verbano, Nieri: "Collettivi incontrano Regione"

"Ho sentito l'assessore Armeni, che era a conoscenza di questa brutta vicenda, a cui ho chiesto di intervenire con urgenza"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Un blitz odioso di cui la Regione avrebbe certamente potuto fare a meno, quello fatto a casa di Valerio e Carla Verbano a Montesacro. I metodi spicci utilizzati dai funzionari delle Regione, come denunciato dai Collettivi da sempre vicini alla famiglia che tengono vivo il ricordo di Valerio e delle battaglie per la verità di Carla, lasciano profonda amarezza. Quanto è accaduto è vergognoso. A tale proposito, ho sentito l'assessore Armeni, che era a conoscenza di questa brutta vicenda, a cui ho chiesto di intervenire con urgenza".

Lo afferma Luigi Nieri, capogruppo di Sel al Consiglio regionale del Lazio.

"L'assessore mi ha confermato che questo pomeriggio alle 16 - annuncia - con gli uffici regionali preposti, incontrerà l'associazione Amici e Compagni di Valerio Verbano, che ha chiesto alla Regione di poter mettere in piedi, in quella che è stata casa Verbano per oltre 40 anni, un archivio della memoria di Valerio e della sua famiglia. Sono passati 32 anni dal tragico 22 febbraio in cui ammazzarono Valerio e solo pochi mesi dalla morte di sua madre Carla. La Roma di sinistra li porta e li porterà sempre nel cuore. Ogni 22 febbraio via Monte Bianco si riempiva di persone, e Carla Rina Verbano apriva la porta di casa agli amici che chiedevano e chiedono la verità sulla morte di un ragazzo barbaramente ucciso. Visto che purtroppo ancora non abbiamo la verità - conclude Nieri - cerchiamo almeno di preservare la memoria".

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