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River, Raggi si piega alla linea Salvini: campo sgomberato nonostante la Corte Europea

Salvini esulta su facebook. Lo sgombero ufficialmente per motivi sanitari. I vigili: "Nessuna tensione. Abbiamo registrato tutto"

L'incontro tra Raggi e Salvini accelera lo sgombero della baraccopoli istituzionale del Camping River. Violando la sospensiva della Corte Europea per i diritti dell'uomo nella mattinata di oggi il Comune ha deciso di forzare i tempi e di svuotare il campo di via della Tenuta Piccirilli. Uno sgombero vero e proprio perché se è vero che con i caschi bianchi si sono presentati anche gli assistenti sociali, altrettanto vero è che oltre a promesse fatte a voce, nulla di scritto è stato presentato.

Così, 43 persone, secondo fonti del Campidoglio, hanno accettato l'ultima soluzione alloggiativa avanzata (e non prevista nel piano rom della Raggi), ovvero il trasferimento in centri di accoglienza del circuito di emergenza del Comune. Altre 5 persone hanno invece accettato il rimpatrio e fissato la partenza. Dieci hanno oggi avviato le procedure per attivare i colloqui.

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Tutti gli altri, in assenza di atti formali, hanno deciso di resistere. E così sgombero è stato, con gli abitanti allontanati dagli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale. Il campo a mezzogiorno era svuotato e solo a quell'ora è stato concesso a giornalisti ed attivisti di avvicinarsi alla struttura per capire quanto stava accadendo. Ufficialmente, come scritto nell'ordinanza del 13 luglio, lo sgombero avviene per un'emergenza sanitaria. Il tutto però accade a 24 ore dal pronunciamento definitivo della Corte europea per il diritto dell'uomo che ieri sera ha ricevuto la risposta del Comune e che domani sera si sarebbe espressa sull'annullamento della sospensiva. 

Raggi e il Campidoglio però hanno forzato i tempi, e con il supporto politico di Salvini, stamattina hanno mandato gli agenti della Polizia Locale guidati dal Comandante Antonio Di Maggio. Con loro gli operatori sociali. Ultima offerta alloggiativa e ultima occasione di uscire con le "buone": uno dei tre centri d'accoglienza per le emergenze, senza dividere i nuclei. Offerta a voce, senza atti scritti. Ad accettare 43 persone.

Per gli altri, armi e bagagli e via dal campo. Tensioni poche anche se qualche abitante del campo racconta che "sono venuti per buttarci fuori, ci hanno detto 'buoni uscite fuori'. C'è stata violenza, hanno messo le mani addosso alle donne con spinte e usato lo spray al peperoncino su una signora, mi pare". I cronisti sono stati tenuti lontano dal campo fino alle 11.30. In una nota il Comando del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale fa presente che "le operazioni al Camping River si stanno svolgendo in maniera del tutto pacifica.  Sono quindi false le voci secondo le quali  sarebbe stata usata violenza ai danni dei residenti e  utilizzato lo spray al peperoncino. L’ingresso al campo è avvenuto, tra l’altro, con personale dei servizi sociali di Roma Capitale, che ha da subito offerto assistenza alloggiativa alternativa, accettata da alcuni nuclei familiari.  L’intera attività è stata video registrata, a testimonianza della correttezza e del rispetto utilizzati verso donne, uomini e soprattutto bambini. Tutti i filmati saranno consegnati alla Procura della Repubblica".

Spostati all'esterno del campo gli abitanti però puntano i piedi: "Noi di qui non ce ne andiamo", è il refrain degli abitanti tra materassi, valige, vestiti e suppellettili di ogni tipo.

Il primo ad esultare, a sgombero ancora in corso, è stato Matteo Salvini che ha affidato ad un post facebook la sua esultanza: "È finalmente in corso lo sgombero del campo Rom Camping River di Roma". La contronarrazione del Campidoglio, quella della "terza via", è caduta miseramente nel giro di due ore, lasciando la scena a Salvini e ai suoi toni. Il ministro Luigi Di Maio, interpellato a margine di un incontro, ha sposato la linea del leader leghista: "Abbiamo sentito la polizia locale che smentisce qualsiasi tipo di scontro, e' uno sgombero pacifico. E sì, lo ritengo legittimo questo sgombero".

"Il campo è stato svuotato in spregio ad una sospensiva della Corte Europea", dichiara a RomaToday Carlo Stasolla presidente dell'associazione 21 Luglio. "Quanto accaduto oggi è quello che dobbiamo aspettarci nel resto d'Italia nei prossimi mesi". 

Parla di una Raggi "salvinizzata" Riccardo Magi, segretario dei Radicali Italiani. "La verità è che il piano di superamento dei campi della Giunta Raggi ha fallito non ha funzionato e la Raggi si sta 'salvinizzando'. Al contrario di quanto sostiene Salvini- ha aggiunto- questo sgombero avviene nell'illegalita' contro il pronunciamento della Corte Europea dei diritti dell'uomo che aveva disposto la sospensiva fino a domani chiedendo una serie di accertamenti allo stato italiano. L'Italia cosi' rischia condanne e sanzioni". 

Il riferimento di Magi è al piano Rom lanciato da Raggi e benedetto da Grillo. Un piano che avrebbe dovuto portare ad uno svuotamento del campo e alla "fine della mangiatoia" attraverso un percorso che puntava ad offrire alternative alloggiative e lavorative agli abitanti. Dopo vari esperimenti (bonus affitto, rimpatri assistiti, soluzioni presso altre strutture) in 14 sono tornati in Romania, due famiglie sono uscite spontaneamente dal campo. A questi si aggiungono quelli di oggi: 43 persone hanno accettato l'ultima soluzione alloggiativa avanzata, ovvero il trasferimento in centri di accoglienza del circuito di emergenza del Comune. Altre 5 persone hanno invece accettato il rimpatrio e fissato la partenza. Dieci hanno oggi avviato le procedure per attivare i colloqui.

Gli altri, degli oltre 300 abitanti dell'area, sono pronti ad accamparsi in baraccopoli di fortuna in giro per la città. Insomma un campo è stato ufficialmente chiuso, altri a breve sono prossimi all'apertura.

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