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Sgombero palazzo Curia: rilasciati i 15 arrestati, martedì incontro con Berdini

Per alcuni capi di imputazione si andrà a processo il 14 giugno. Intanto nella serata di ieri blitz dei movimenti nell'ex deposito Atac di San Paolo

Alla fine sono riusciti a strappare un incontro con "le istituzioni". E' stata una seconda lunga giornata "di lotta" quella di ieri per le famiglie sgomberate venerdì mattina dalla struttura di proprietà della Curia nella zona di Colle Monfortani, supportati dagli attivisti dei movimenti per il diritto all'abitare romani. Una giornata terminata con un'occupazione lampo nell'ex deposito Atac a San Paolo da parte di centinaia di persone. Lì, raccontano gli attivisti, "siamo stati raggiunti telefonicamente dall'assessore Paolo Berdini (titolare dell'Urbanistica, ndr) che ha fissato un incontro per martedì alle ore 11 e annunciato un tavolo interistituzionale tra giovedì e venerdì". In seguto alla notizia i manifestanti sono usciti spontaneamente dalla struttura muovendosi in corteo.

La mobilitazione era iniziata intorno alle 9 del mattino, davanti al tribunale a piazzale Clodio dove si è tenuto il processo per direttissima per i 15 arrestati nel corso dello sgombero di venerdì. "Si è concluso con la decisione del giudice del Tribunale di Roma di liberare i 15 occupanti di Colle Monfortani arrestati ieri durante lo sgombero delle palazzine in via Prenestina 1391" scrivono gli attivisti dei movimenti. "Il tribunale ha rigettato la richiesta del Pm, che aveva chiesto il carcere per 3 imputati e l’obbligo quotidiano di firma per tutti gli altri. Cadute le accuse di incendio doloso e detenzione di involucro incendiario, restano in piedi la resistenza pluriaggravata e le lesioni a pubblico ufficiale, capi di imputazione per i quali si andrà a processo il 14 giugno". 

Commentano in un comunicato: "La capacità dei movimenti di non mollare di un millimetro nelle richieste chiare, portate avanti con anni di mobilitazioni e la maturità nell’individuare l’unica alternativa a Mafia Capitale in un piano di intervento regionale straordinario strappato con le lotte, in grado di destinare risorse già disponibili per reperire alloggi già costruiti, viene così svilita dentro una dimensione di pericolosità sociale, dove la resistenza di donne e uomini che provano a difendere il tetto che sono riusciti a mettersi sulla testa viene raccontata come operazione in difesa della legalità, mentre in realtà è un attacco pesante alla povertà".

Gli attivisti, che nel pomeriggio di ieri hanno partecipato al corteo indetto dai lavoratori licenziati di Almaviva, torneranno a manifestare sabato 28 gennaio quando si terrà "un grande corteo cittadino per il diritto alla casa, contro sfratti, e sgomberi, per il superamento della delibera Tronca e l’attuazione della delibera regionale sull’emergenza abitativa". 

VENERDI' A SAN BASILIO - IDRANTI CONTRO PICCHETTO ANTISFRATTO

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