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Politica Castro Pretorio / Via Curtatone

Sgombero Curtatone, il Campidoglio avvia un censimento nell'accampamento di piazza Indipendenza

Nessuna soluzione immediata. Istituito un tavolo di confronto permanente. Preoccupazione dal I municipio. Sinistra Italiana tira in ballo Papa Francesco

Il Campidoglio c'è, e questa è già una notizia. A non esserci è la soluzione per i rifugiati sgomberati dal palazzo di via Curtatone da tre giorni accampati a piazza Indipendenza. L'incontro con una rappresentanza degli sfollati si è chiuso con l'istituzione di un tavolo e la necessità di un censimento. Ovvero: per ora non abbiamo  una soluzione, ma ci impegneremo. E' questo, parafrasato, il senso del comunicato con cui l'amministrazione Raggi batte un colpo a distanza dopo due giorni di totale silenzione. Eccolo per intero

"Individuare le soluzioni più adeguate per le persone che occupavano l’immobile situato in via Curtatone, garantendo assoluta priorità alle fragilità: famiglie con  minori, anziani non autosufficienti e disabili. E’ l’obiettivo condiviso nel corso di un incontro svoltosi oggi tra lo staff dell’assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale e una delegazione in rappresentanza delle persone sgomberate. Le parti hanno, inoltre, stabilito di avviare un tavolo di confronto permanente e di effettuare un censimento in modo da verificare ogni singola situazione. Nel corso di questi giorni la Sala Operativa Sociale ha erogato assistenza, h24, a tutte le persone che ne abbiano manifestato necessità".

Preoccupazione dal I municipio

In una nota congiunta, la presidente Sabrina Alfonsi e l'assessore alle Politiche Sociali, Emiliano Monteverde spiegano: "Apprendiamo che il Comune si appresta ad aprire un tavolo di confronto per gestire la situazione determinata dallo sgombero del palazzo occupato a via Curtatone. Rimaniamo sgomenti perché siamo di fronte ad un vero e proprio accampamento di famiglie che da sabato vivono per strada a piazza indipendenza. Subito dopo lo sgombero avevamo chiesto quale fosse il piano preparato, nella speranza che non si fosse lasciato tutto al caso. Crediamo che interventi di tale entità debbano essere organizzati in maniera completamente diversa. Il censimento andava effettuato prima dell’intervento, programmando un piano di assistenza e ricollocazione da confrontare con la prefettura, la proprietà dell’immobile e una rappresentanza delle persone coinvolte. Ora ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza per gli occupanti, oltre che ad un grave disagio anche per quei cittadini della zona che, in nome del decoro, in un primo momento avevano gioito. I due giorni di silenzio trascorsi da quando lo sgombero è stato deciso danno l’idea esatta della superficialità con la quale l’amministrazione comunale ha affrontato questa situazione, lasciando senza informazioni e prospettive centinaia di persone, famiglie, minori e anziani". 

Rifugiati accampanti a piazza Indipendenza

Intanto i rifugiati si preparano a trascorrere la terza notte a piazza indipendenza. Sfiancante la spola per "svuotare" il palazzo delle proprie vite, sempre sotto l'occhio vigile della polizia. Le aiuole sono un dormitorio a cielo aperto dove sono ammassate valigie e suppellettili di ogni tipo. Da più parti arrivano condanne e viene espressa preoccupazione. Sant'Egidio, Unhcr, Amnesty tutti allarmati per la mancanza di soluzioni e indignate per uno sgombero arrivato senza prevedere alternative. 

Particolarmente indignata è Sinistra Italia. Stefano Fassina tira in ballo Papa Francesco: "Il messaggio di Papa Francesco andrebbe non soltanto condiviso ritualmente ma attuato nei limiti del possibile, in particolare a Roma, dove si susseguono sgomberi di palazzi occupati da migranti senza però attrezzare soluzioni alternative. Di fronte alla dimensione del problema, è evidente che il Comune di Roma da solo non può farcela. Il Governo nazionale e anche la Regione Lazio non possono lavarsi le mani. Devono cooperare con la Prefettura di Roma e l'Amministrazione Capitolina. È necessaria e urgente una sede di coordinamento inter-istituzionale. A tal fine, presenteremo un' interrogazione parlamentare. Per ragioni umanitarie e di sicurezza di tutti è inaccettabile abbandonare persone in mezzo alla strada".

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