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Casapound, Raggi scrive al ministro Tria: "Chieda lo sgombero, stabile è del Demanio"

Il Viminale fuori dai giochi. La palla passa al Mef, competente per il patrimonio dello Stato, e al Miur, che in passato ha utilizzato lo stabile

"Chiedo di avviare le procedure necessarie allo sgombero dell'immobile al fine di ripristinare le condizioni di legalità". Sull'occupazione abusiva di Casapound, la sindaca si spinge oltre. Dopo la mozione del 29 gennaio, votata da un inedito asse Pd-M5s, che la impegna ad attivarsi con il Governo nazionale per la liberazione dello stabile di via Napoleone III, Raggi scrive direttamente ai vertici. Ma non al Viminale di Matteo Salvini, perché le mura non sono di proprietà nè della Prefettura nè del Comune. 

La lettera, che RomaToday ha potuto visionare in esclusiva, arriva sulla scrivania del ministro dell'Economia e delle Finanze Giovanni Tria, competente per il patrimonio dello Stato, e del titolare all'Istruzione Marco Bussetti, perché in passato è il Miur ad aver utilizzato lo spazio. Da qui la richiesta: avviare le procedure per rientrare in possesso dell'immobile, e procedere allo sgombero tramite un'ordinanza della magistratura. 

Con il prefetto Paola Basilone, lo ricorda nella nota, Raggi si era mossa tempo addietro. "Ho già sollecitato personalmente la Prefettura al fine di intraprendere le necessarie procedure di sgombero, ma non si è potuto procedere in tal senso". Perché appunto l'edificio è nella lista dei beni demaniali. E se il ministro Salvini non sembra ravvisare questioni di ordine pubblico tali da far rientrare l'occupazione delle tartarughe frecciate nella lista delle priorità, lo sgombero potrebbe avvenire comunque, senza bisogno di una decisione del Viminale.

"Si comincia dalle situazioni più pericolose per instabilità delle strutture - ha chiarito più volte il vicepremier - e dove ci sono richieste di sequestro giudiziario in corso". Non da Casapound. In realtà, stante la lettera di Raggi e l'accertamento della titolarità del bene, il Viminale sembrerebbe fuori dai giochi. Basta che Mef e Miur accolgano la richiesta della sindaca, che a sua volta recepisce le istanze dell'Assemblea capitolina, perché la "ruspa", senza Salvini, arrivi pure all'Esquilino. 

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