rotate-mobile
Politica

La stagione degli sgomberi aspetta il nuovo prefetto, nel mirino 24 immobili: nella lista anche i centri sociali

I primi due sgomberi sono in programma per agosto. Tra i primi della lista anche il Cinema Palazzo

Partenza ad agosto con le due occupazioni abitative di via Cardinal Capranica a Primavalle e via del Caravaggio a Tor Marancia. Poi via con il resto della lista. Continua il lavoro per arrivare alla formazione del piano degli sgomberi della Capitale. Gli obiettivi sono stati ribaditi anche nel Patto per la sicurezza firmato giovedì scorso in Prefettura da Comune di Roma, Regione Lazio e forze dell’ordine, ma tutte le attenzioni sono concentrate sull’elenco di 22 immobili emerso all’inizio di marzo, frutto di una scrematura degli 88 stabili occupati in città stilata dall’ex commissario straordinario Paolo Tronca.

La linea della prefetta uscente Paola Basilone è quella di dare priorità agli stabili sui quali pendono provvedimenti dell’autorità giudiziaria, per i quali lo Stato rischia di dover versare rimborsi milionari ai proprietari privati che hanno chiesto l’intervento della pubblica utilità senza successo. Ma è chiaro che molto dipenderà dalle decisioni del futuro inquilino di palazzo Valentini, che in tema di governo del territorio cittadino potrà usufruire anche dei poteri conferiti ai prefetti dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Prima di diventare ufficiale, la lista dovrà essere approvata dal Comitato per l’ordine e la sicurezza e resa pubblica per lasciare ai proprietari il tempo di avanzare eventuali ricorsi in merito al posizionamento in graduatoria. Prima, però, si attende di capire se per procedere sarà necessaria una richiesta preventiva dell’intervento della forza pubblica o meno.

Come già emerso nelle scorse settimane, slitta ad agosto lo sgombero dell’ex scuola di via Cardinal Capranica a Primavalle, abitata da circa 200 persone, tra cui 30 famiglie con 84 minorenni. Resta ferma la volontà di proseguire anche con via del Caravaggio, a Tor Marancia, nella quale vivono circa 400 persone, 240 famiglie, un centinaio di minorenni. Da capire a quanti verrà offerta un’alternativa che, come è stato per Carlo Felice, durerà al massimo due anni.

Terminate queste operazioni, si partirà con i 22 immobili selezionati. Nonostante il posizionamento nell’elenco potrebbe subire ancora delle modifiche prima di essere ufficializzato, in cima alla lista c’è l’immobile di via Antonio Tempesta 262, alla Marranella, nel quale vivono una sessantina di famiglie. Tra le altre occupazioni a scopo abitativo che vengono confermate ai primi posti ci sono via Collatina 385 a La Rustica e l’ex fabbrica Fiorucci di via Prenestina 913, Metropoliz. Il Museo dell’Altro e dell’Altrove che sorge al suo interno condivide con il Macro il direttore Giorgio De Finis. Sullo stabile pende una richiesta da parte della proprietà da 30 milioni di euro di risarcimento ma anche un possibile vincolo caldeggiato dal Campidoglio, sul quale però il Mibact non ha ancora sciolto la riserva.

Tra gli immobili occupati a scopo abitativo ci sono poi viale delle Province 196, non molto lontano da piazza Bologna; l’ex Casa di cura Valle Fiorita a Torrevecchia e lo stabile di via Battistini 113, a Primavalle. Come già raccontato da Romatoday, restano nel mirino di possibili sgomberi anche le occupazioni di via del Policlinico 137 e il vicino immobile di Corso d’Italia 108 (che risulta ultimo). Confermata anche via delle Sette Chiese 186 a Garbatella e via Tiburtina 1099, a due passi dall’ex Penicillina a San Basilio, a cui si aggiunge anche l’immobile nel piano di zona Casale Nei, in via Gian Maria Volonté e quello a due passi da Santa Croce in Gerusalemme, via Vittorio Amedeo II 16. Nell’elenco via dei Radiotelegrafisti 44 a Laurentina, una palazzina in via di Torre Spaccata 110, a Cinecittà Est e una in via Tor de Schiavi 101 a Centocelle.

Non solo occupazioni abitative. Nel piano di lavoro che potrebbe diventare un vero e proprio programma di sgomberi nei prossimi mesi anche una serie di storici centri sociali della città dove l’assenza di famiglie in emergenza abitativa a cui individuare alternative potrebbe facilitare le occupazioni. Tra i primi c’è il Cinema Palazzo a San Lorenzo, recentemente balzato alle cronache per essere stato una base artistica della Palma D’Oro Marcello Fonte. Seguono l’ex cinodromo comunale di via della Vasca Navale 6, chiamato Acrobax, e Strike, in via Umberto Partini 21, entrambi occupati nel 2002.

C’è poi l’ex Lavanderia, un padiglione all’interno dell’ex manicomio comunale Santa Maria della Pietà, dove da tempo è attivo un comitato che si oppone al progetto di riqualificazione di Comune e Regione, la Casa delle donne Lucha y Siesta, che nei mesi scorsi ha più volte fatto sentire la propria voce contro il piano di dismissione di Atac, legato alla procedura fallimentare. Infine, la Biblioteca Abusiva Metropolitana di via dei Castani a Centocelle.

In giorni delle polemiche sulla possibile talpa pro Casa Pound interna al Comune, si nota l’assenza del palazzo di via Napoleone III, sede della formazione neofascista. Il motivo, secondo quanto apprende Romatoday, è di natura tecnica: sullo stabile non pendono denunce. L’indagine della Corte dei Conti, volta a capire perché non sia mai stato chiesto il canone d’affitto per l’immobile di proprietà del Miur, potrebbe cambiare la sua posizione.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La stagione degli sgomberi aspetta il nuovo prefetto, nel mirino 24 immobili: nella lista anche i centri sociali

RomaToday è in caricamento