rotate-mobile
Politica

Raggi chiude agli sgomberati: "Niente casa agli occupanti, priorità a chi è in lista"

E' quanto emerso dal vertice in Prefettura: "Aiutiamo le fragilità"

Nessuna concessione agli occupanti, nemmeno quelli già sgomberati. Tra i senza casa di via Curtatone e di via Quintavalle accampati nel centro di Roma, Raggi tende la mano solo alle cosiddette "fragilità": per donne con bambini, che dovrebbero separarsi da mariti e padri, anziani e disabili c'è un posto nei centri di accoglienza del comune. Per tutti gli altri, senza alcuna valutazione sul reddito, resta la strada. Non è emersa alcuna soluzione all'emergenza che si è venuta a delineare a Roma dopo gli sgomberi nel corso dell'incontro che si è tenuto intorno alle 12 presso la prefettura di Roma. Al tavolo hanno partecipato una delegazione composta da rifugiati e rappresentanti del Movimento per il diritto all'abitare, la prefetta Paola Basilone, la sindaca Virginia Raggi, accompagnata dalla neo assessora alla Casa, Rosalia Alba Castiglione, e l'assessore alle Politiche Abitative regionale Fabio Refrigeri. 

"La posizione del Comune è molto chiara, dobbiamo dare assolutamente la priorità alle persone che attendono casa da decenni e alle persone fragili, ossia agli anziani, ai disabili e alle mamme con bambini" la posizione di Raggi, anticipata ieri in un lungo comunicato. "Questa soluzione è stata proposta ripetutamente, e continuerà ad essere proposta dal Comune di Roma alle persone che sono attualmente in strada". In quanto a soluzioni, il Campidoglio resta fermo nella sua decisione di non procedere con l'attuazione della delibera regionale che stanzia 197 milioni di euro, ad ora sarebbero disponibili 30 milioni, per il reperimento di case popolari da destinare a tre categorie: graduatoria Erp, residence e occupazioni (solo chi ha i requisiti di reddito). L'obiettivo del Campidoglio è quello di mettere mano al tesoretto regionale modificando però i contenuti della delibera che lo stanzia. Escludendo, di fatto, le occupazioni. Il braccio di ferro è con la Regione: "Siamo in contatto e continueremo a completare il percorso per una nuova definizione di questa linea, sempre nel percorso della legalità". 

La Regione ribadisce la sua posizione: "Per individuare soluzioni di medio termine, i rappresentanti regionali hanno ribadito l’opportunità offerta alla Capitale dalla delibera regionale (n. 303/17) che, stipulata la convezione tra Comune di Roma e Regione Lazio, potrà mette subito a disposizione dell’Amministrazione capitolina la somma di 40 milioni di euro, per avviare un programma di contrasto all’emergenza abitativa stilato dal Comune" si legge in una nota. "Ringrazio Sua Eccellenza il Prefetto" afferma Fabio Refrigeri, assessore regionale alle Infrastrutture, Politiche abitative ed Enti locali, presente al vertice "per l’iniziativa meritoria volta a far sedere intorno al tavolo Regione Lazio e Comune di Roma: credo che non manchi la volontà di collaborare, ognuno secondo le proprie competenze".

Il movimento per il diritto all'abitare continua a chiedere l'applicazione della delibera regionale. "L'incontro si è concluso con un nulla di fatto" la dichiarazione di Cristiano Armati del Movimento per il diritto all'abitare, al termine dell'incontro. "Il Comune continua ad offrire delle soluzioni per quelle che vengono definite fragilità. Però non c'è un percorso chiaro che possa portare all'assegnazione della casa popolare sia per chi è stato sgomberato da via Curtatone ma anche per chi ha perso il lavoro e soprattutto per tutti quelli che hanno trovato delle soluzioni che l'amministrazione definisce illegali". In sintesi: "Rimangono tutti per strada, non c'è una soluzione di nessun tipo. Restano per strada gli eritrei come quelli che stanno in graduatoria per la casa popolare".

Una situazione di stallo, quella emersa dall'incontro di oggi, sulla quale pesa ancora l'attesa verso l'incontro che si dovrebbe tenere nelle prossime ore tra la sindaca della Capitale e Marco Minniti. Il ministro dell'Interno, di fronte a eventuali, attesi, nuovi sgomberi, vorrebbe evitare il ripetersi dei momenti di tensione che si sono visti in seguito allo sgombero del palazzo di via Curtatone, programmato da tempo e sul quale si erano svolti diversi incontri senza arrivare ad alcuna soluzione. Basta sgomberi senza alternative, la linea emersa dal Viminale, che sta pensando di utilizzare gli immobili confiscati alla criminalità. Dal quadro emerso oggi dall'incontro in Prefettura, però, il Campidoglio non mette in campo alcuna soluzione.

Intanto le famiglie sgomberate mantengono il proprio presidio in piazza Madonna di Loreto. Resta anche quello nella vicina Santi Apostoli. "Attendiamo l'arrivo del Ministro Minniti".

Questa la nota diramata dal Campidoglio: "Nella mattinata odierna, si è tenuto un incontro, presieduto dal Prefetto di Roma, con i vertici delle Istituzioni locali volto a verificare le misure attuabili per far fronte all’emergenza abitativa presente nella Capitale. Alla riunione, oltre alla Sindaca di Roma Capitale, hanno partecipato il Segretario Generale della Regione Lazio, l’Assessore regionale alle infrastrutture, politiche abitative, enti locali; l’Assessore comunale al patrimonio e alle politiche abitative e l’Assessore comunale alla Persona, alla Scuola e alla Comunità Solidale.
 
Il Comune di Roma Capitale e la Regione hanno espresso la massima disponibilità a riprendere da subito un percorso comune volto a mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione, al fine di dare risposte efficaci, nel solco della legalità, alla grave situazione esistente. Nel corso della riunione è stata ricevuta una delegazione del Movimento per il diritto all’abitare, accompagnata da due rappresentanti degli ex occupanti dello stabile di via Curtatone. L’Amministrazione comunale, dopo aver illustrato le misure già adottate per valorizzare ed implementare - in un percorso di medio termine - gli strumenti da attivare, ha ribadito la propria disponibilità a farsi carico, nell’immediatezza, di tutte quelle persone che versano in situazioni di maggiore difficoltà (mamme con bambini, donne in gravidanza, anziani e disabili) mediante le misure assistenziali già esistenti, più volte offerte e più volte rifiutate.
 
A tal fine, è stato rivolto un invito affinchè venga favorito l’inserimento delle “fragilità” nei percorsi assistenziali, proprio da parte dei rappresentanti del Movimento per il diritto all’abitare. La delegazione, al termine dell’incontro, si è riservata di verificare la volontà delle famiglie, ribadendo la propria contrarietà alle posizioni espresse dai rappresentanti istituzionali presenti al Tavolo
".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Raggi chiude agli sgomberati: "Niente casa agli occupanti, priorità a chi è in lista"

RomaToday è in caricamento