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Occupazioni, le due anime della Giunta Raggi alla prova della nuova politica sugli sgomberi

Castiglione: "Occupazioni grave danno". Bergamo: "Conciliare diritti e legalità"

L’equilibrio tra posizione opposte si è mantenuto per diversi mesi. Sulla linea da tenere verso le occupazioni abusive, però, ora che la politica degli sgomberi potrebbe riattivarsi sulla spinta dell’azione messa in campo dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, le divergenze interne alla Giunta Raggi potrebbero acuirsi fino a compromettere la stabilità dell’intero esecutivo. 

Il primo test è stato lo sgombero del camping River, che, a conti fatti, togliendo quanti sono tornati in Romania e le famiglie che hanno accettato l’assistenza del Comune, ha lasciato per strada circa duecento persone. L’operazione è stata prevalentemente orchestrata dall’assessora alle Politiche Sociali Laura Baldassarre, fautrice della cosiddetta ‘terza via’. Un misto di legalità e accoglienza che ha funzionato più sul piano della narrazione che di quello della realtà ma che comunque è bastato a non far scoppiare la bolla.   

Presto, però, l’argine rappresentato dalla circolare Minniti potrebbe cadere. Il ministro ha dato mandato agli uffici del Viminale di procedere con una modifica che, prospettando accoglienza alternativa solo per alle cosiddette ‘fragilità’ e solo “ove possibile”, spianerà la strada agli sgomberi. Una linea dura che troverà d’accordo l’assessora alle Politiche Abitative e Patrimonio, Rosalba Castiglione. Un’attivista pentastellata doc, che ha già dato il via, almeno negli annunci, ad una capillare operazione di sgomberi nelle case popolari e che si è sempre dichiarata contraria alle occupazioni abitative.

“Rappresentano un grave danno per i cittadini” ha scritto l’assessora su Facebook recentemente. “Chi occupa abusivamente le case, che siano del Comune o di privati, non può trovare alcuna giustificazione per il suo operato”. Parole chiare che hanno trovato riscontro anche nelle sue politiche: decisa a non concedere alcuna soluzione abitativa agli occupanti, Castiglione ha preferito far saltare il tavolo con sindacati, movimenti e costruttori rinunciando ai milioni di euro messi resi disponibili dalla Regione tramite apposita delibera. 

Sul fronte opposto il vicesindaco con delega alla Cultura, Luca Bergamo. Una storia che guarda al centrosinistra alle spalle, il vicesindaco in una recente intervista al Fatto quotidiano ha dichiarato: “Il diritto all'abitare vale quanto il diritto alla proprietà privata. La sfida è renderli compatibili. In discussione c'è il concetto stesso di legalità”. A rendere chiara la sua posizione anche il riconoscimento culturale, ribadito recentemente, verso la funzione del Museo dell’Altro e dell’Altrove nato proprio all’interno di un’ex fabbrica occupata. Seppur senza esternazioni ufficiali, si trova sulla stessa linea anche l’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori. A Virginia Raggi il compito di tenere insieme le due anime. 

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