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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Centocelle, tensione durante uno sfratto: "Attivisti manganellati"

Polizia in tenuta antisommossa questa mattina per effettuare uno sfratto in via degli Arbusti. "Fallita ogni mediazione è entrata in azione la forza pubblica"

Tensione tra attivisti e polizia questa mattina per uno sfratto in via degli Arbusti a Centocelle. Blindati e poliziotti in tenuta antisommossa sono entrati in azione per allontanare Ida e suo marito dall'abitazione in cui vivevano. “Qualsiasi tentativo di trattare per concedere un altro mese di tempo durante il quale trovare una soluzione è fallito” spiegano gli attivisti della rete antisfratto Roma Est. 

I blindati arrivano verso le otto di mattina e chiudono ai due lati via degli Arbusti, una via corta e stretta che collega via dei Castani con via dei Noci. Fuori dal portoncino della palazzina dove abita Ida si sono già radunati una trentina di attivisti. Qualcuno è entrato nella palazzina, pronto a impedire l'apertura del portoncino. Altri dentro all'appartamento con Ida. 

Una storia come tante, troppe, nella Capitale. “Per un appartamento a Centocelle pagavano 800 euro al mese” spiegano gli attivisti. Poi la perdita del lavoro e l'affitto, pesante quasi quanto uno stipendio, diventa impossibile da pagare. “Da circa un anno e mezzo Ida e suo marito fanno fatica a versare il canone” raccontano. Nel linguaggio tecnico lo definiscono 'morosità incolpevole'. Oggi era la terza volta che l'ufficiale giudiziario bussava alla porta di Ida. 

“Inizialmente si è tentata una mediazione con i proprietari e l'ufficiale giudiziario per concedere a Ida un altro mese di tempo per trovare una soluzione alternativa” raccontano. Ma nessun passo indietro viene concesso. La situazione diventa subito tesa. Lo sfratto deve essere eseguito. Tra i portoncino d'ingresso, chiuso, e il fabbro che lo deve 'abbattere' c'è un picchetto antisfratto di qualche decina di persone. “Prima ci hanno spostato uno a uno per permettere al fabbro di lavorare per aprire il portoncino chiuso” continua il racconto degli attivisti. “Dietro la porta c'erano persone che lo sostenevano per impedire comunque che il portone aperto”. 

Così la situazione si è fatta ancora più tesa. “Hanno respinto il presidio con una carica manganellando i presenti. Poi hanno manganellato anche le persone che stavano dietro il portoncino, nell'atrio d'ingresso della palazzina” continuano. “Infine hanno identificato tutte le persone che erano all'interno”.  

Smontata anche la porta d'ingresso dell'appartamento, lo sfratto è stato eseguito. “Nei mesi scorsi abbiamo provato a contattare il municipio ma nessuna soluzione alternativa è stata trovata. Tra 20 giorni potrà tornare nell'appartamento a riprendere le sue cose. Oggi è uscita accompagnata dal suo cane e con una sola valigia”. 

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