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Politica Alessandrino / Via Vincenzo Tineo

Residence, malato di leucemia e sotto sfratto: "Il Comune ha tentato lo sgombero per la seconda volta"

All'inizio di aprile gli uffici avevano decretato il suo sgombero 'manu militari', ma era stato fermato dall'assessore Mazzillo. Oggi lo stesso copione

Era già stato salvato 'in extremis' una volta, lo scorso 5 aprile, dall'intervento dell'assessore al Bilancio Andrea Mazzillo che aveva bloccato lo sfratto stabilito dagli uffici del dipartimento Politiche Abitative. Oggi il copione si è ripetuto: dopo il tentativo di sgombero di questa mattina messo in atto dalla Polizia Locale, Gianluca, sua moglie e sua figlia di 14 anni potranno dormire nel 'loro' alloggio del residence di via Tineo, a Tor Tre Teste. Un amaro lieto fine che arriva dopo oltre sei ore di braccio di ferro e con una spada di damocle che continua a pendere sulla testa. La sospensiva inviata nel pomeriggio dal Dipartimento Politiche Abitative, spiega Gianluca, "non ci dà certezza sul futuro". Nei suoi cassetti, inoltre, resta anche la richiesta, sempre da parte degli uffici capitolini, di risarcire il Comune con 45 mila euro per le spese sostenute dopo la data fissata per lo sfratto.

Romatoday ha già raccontato la storia di Gianluca (ECCO PERCHE' IL COMUNE LO VUOLE SFRATTARE). Dipendente Atac, malato di leucemia, una giovane figlia con un deficit cognitivo, 6 mila euro di reddito Isee all'anno, per il Comune non ha diritto all'assistenza alloggiativa. Questa mattina, l'ennesimo tentativo di sgombero. "Mi hanno chiamato alle 9.40 di questa mattina dal centralino del residence dicendomi che i vigili si erano presentati per sfrattarmi" spiega Gianluca. "Mi hanno intimato di presentarmi subito, nonostante fossi dall'altra parte di Roma, in zona Boccea. Altrimenti sarebbero entrati senza di me nell'appartamento per portare via tutto e con un'ambulanza veterinaria, già presente sul posto, avrebbero preso in consegna Lili, la nostra cagnolina". 

Si diffonde la notizia. In via Tineo arriva Angelo Fascetti di Asia Usb, che da tempo segue il suo caso, attivisti e anche alcuni sindacalisti dell'Usb in Atac, in solidarietà con un 'collega', che cercano di fermare lo sgombero. Ma le ore passano e la sospensiva non arriva. "Fortunatamente la famiglia dell'allenatore della palestra che frequenta di mia figlia si è offerta di ospitarla dopo la scuola, almeno sono riuscito ad evitarle questo spettacolo". La cagnolina, "presa proprio per un'azione di pet terapy, era già stata caricata sull'ambulanza. Dentro al mio appartamento i vigili stavano effettuando l'inventario delle cose per portarle via. E fuori dallo stabile era presente anche la Polizia". La 'buona notizia' arriva alle 15, dopo quasi sei ore di paura arriva la sospensiva e la riconsegna delle chiavi. L'orizzonte, però, non è sereno. "In assenza di una soluzione definitiva possiamo aspettarci un altro sfratto da un momento all'altro. Ormai viviamo sempre con l'angoscia. Non riesco più a sopportare tutto questo".

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Edit 
Venerdì 26 maggio 2017 alle 16 e 22 l'ufficio stampa del Campidoglio ci ha inviato una richiesta di Rettifica ex art. 8 legge n. 47 del 1948 e art. 2 legge n. 69 del 1963

in merito all’articolo “Residence, malato di leucemia e sotto sfratto: 'Il Comune ha tentato lo sgombero per la seconda volta'”, pubblicato lo scorso 25 maggio 2017, ore 19.09, su Roma Today online, a firma Ylenia Sina, si precisa che quanto da voi riportato a proposito della “sospensiva inviata nel pomeriggio dal Dipartimento Politiche Abitative”, non corrisponde al vero. Il Dipartimento Politiche Abitative non ha mai formalizzato alcuna sospensiva, rinviando la stessa alle eventuali valutazioni dei servizi sociali e degli organi di Polizia.
 

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