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Lo sfratto della mamma della Taverna, la senatrice M5s replica: "Mia madre sta agendo bene"

L'esponente pentastellata replica all'articolo di Repubblica: "Come tutti i citatdini, mia mamma ha agito per vie legali e ha chiesto che venga chiarita questa situazione"

Virginia Raggi deve sfrattare la mamma di Paola Taverna la quale abita  in una casa popolare, ma per il Campidoglio non ne ha più diritto perché possiede altri immobili. Questa, in sintesi, la bomba sganciata oggi da La Repubblica in un articolo a firma di Fabio Tonacci. La famiglia della senatrice si è opposta all'atto con un ricorso. 

Tanto è bastato oggi per scatenare la polemica che ha investito anche la sindaca Virginia Raggi. Interpellata sulla vicenda ha così risposto: "Faccio una premessa, questo caso l'ho appreso dalla stampa. La senatrice Taverna mai si è permessa di chiamare questa amministrazione o me, e lo sottolineo perchè da quanto mi risulta in passato le assegnazioni delle case non avvenivano in questo modo. Si faranno tutte le indagini e si seguirà la legge esattamente come per le altre persone".  

Nel pomeriggio la vulcanica senatrice del Quarticciolo ha pubblicato un video su facebook in cui dice la sua: "Oggi Repubblica ha attaccato pesantemente me e mia madre, una donna di 80 anni, una donna che percepisce una pensione minima. Ed e' una donna che vive in una casa popolare dove ho vissuto io per tanti anni finche' non mi sono sposata. In quella casa ci siamo cresciuti io e mia sorella e in quella casa c'e' morto anche mio padre". 

"Qualche tempo fa - spiega -, dopo un accertamento... sembra che mia madre non abbia più diritto a quell'alloggio. Ovviamente, come tutti i citatdini, mia mamma ha agito per vie legali e ha chiesto che venga chiarita questa situazione perche' lei crede di aver diritto a quell'alloggio popolare". Quindi, prosegue, "mi domando, quale era la notizia che voleva dare oggi Repubblica? Forse voleva dire che la mia è una famiglia povera? Forse voleva rimarcare il fatto che io non mi sono arricchita con questo lavoro e che i 200 mila euro che ho scelto di restituire potevo utilizzarli per comprare una casa a mia mamma? Io credo che mia madre stia agendo bene. Che una persona a 80 anni abbia il diritto di desiderare di morire nella stessa casa nella quale è vissuta. Non provo vergogna a venire da una famiglia povera e provo ancor meno imbarazzo nel dire che la mia famiglia non è diventata benestante grazie al mio lavoro. Personalmente non mi sono mai rivolta a nessuno, se non dare il consiglio a mia madre di agire per vie legali. In fondo funziona così tra i cittadini normali".

Ater sul caso ha diffuso una nota in cui precisa: "Il procedimento di decadenza dall’assegnazione dell’alloggio di proprietà Ater alla Sig.ra Bartolucci è stato avviato dall’Azienda nel 2014 a seguito di accertamenti patrimoniali del nucleo familiare. L’iter si è concluso con l’emissione da parte di Ater del Decreto di rilascio, attualmente impugnato dalla famiglia presso il Tribunale di Roma. E’ di esclusiva competenza di Roma Capitale (L.R. 27/2006 art. 53 comma 5 bis) dar seguito al Decreto di rilascio con la firma dell’Ordinanza di esecuzione da parte del Sindaco. Lo sgombero viene tecnicamente eseguito dalla Polizia Locale e dalle Forze dell’Ordine alla presenza di personale Ater in rappresentanza della proprietà".

Il senatore #Dessì e la casa popolare a 7 euro. La madre della vicepresidente del Senato Taverna che vive in un alloggio Erp senza averne diritto. Il premier Conte protagonista di un concorso-farsa. I 5S, quelli dell'onestà, si rivelano sempre più un partito a bassa moralità", scrive su twitter il senatore Pd Dario Parrini. Anche Fratelli d'Italia, con  Fabrizio Ghera,  capogruppo alla Regione Lazio, e Andrea De Priamo, capogruppo in Campidoglio attaccano: "Scopriamo che i grillini indefessi, sempre pronti a fare la morale alle altre forze politiche, predicano bene ma razzolano male. La vicenda che riguarda la parlamentare 5 Stelle Taverna, la cui famiglia- secondo indiscrezioni uscite oggi sulla stampa- vive in una casa popolare dell'Ater ma che secondo il Campidoglio guidato dalla collega e amica Raggi non ne avrebbe piu' diritto la dice lunga sul rigore pentastellato. Che fine ha fatto la trasparenza dei 5 Stelle? Come Fratelli d'Italia vogliamo vederci chiaro, pertanto presenteremo interrogazioni sia in Comune che alla Regione Lazio per capire qual e' lo stato dell'arte sulla questione e se davvero quanto pubblicato oggi dai giornali fosse confermato la sindaca Raggi dovra' intervenire".  

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