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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Centocelle / Viale Palmiro Togliatti

Sfasci, arrivano le notifiche di chiusura: "Il Comune ci ha mentito per 20 anni"

Dal dipartimento Ambiente gli avvisi di chiusura immediata degli autodemolitori, dopo la scadenza dell'ultima proroga. Il 28 aprile la protesta: "In piazza per gridare a chi non ha voluto metterci in regola"

Pronti alla protesta contro il Comune, "per aver mentito oltre vent'anni promettendo soluzioni mai arrivate". E' bufera tra le file dei rottamatori della Capitale. Con la scadenza il 30 aprile dell'ultima proroga concessa, negli ultimi giorni sono partiti dal Campidoglio provvedimenti di chiusura rivolti alle attività operanti tra Roma e Provincia. 

Centodieci aziende che secondo un accordo di Programma risalente al 1997 avrebbero dovuto dislocare i propri impianti fuori dal Gra, per ragioni di tutela ambientale. E che fino ad oggi sono rimaste negli stessi siti (tra questi a decine nel parco archeologico di Centocelle), tutti o quasi con autorizzazioni scadute ma tenute in piedi dal Comune tramite proroghe continue, semestrali o annuali. Ma loro, i titolari, lo dicono da sempre: "Vogliamo lavorare e vogliamo trasferirci in aree idonee. Non ci è stato permesso". 

Una storia ferma al palo da trent'anni, con l'ultimo atto, una determina dirigenziale, firmata il 24 dicembre 2015, che stabilisce nuovamente le aree per il trasferimento, le stesse indicate vent'anni fa, alcune già scartate altre destinate da tempo ad altro. Si chiede, come da prassi, ai rottamatori di redigere un progetto, e di consegnarlo entro il 30 aprile. Ma le zone, individuate dal Dipartimento Ambiente, a detta dei rottamatori hanno consultato tecnici e legali, sono in parte private e in parte già vincolate. 

"Il Comune ci ha chiesto di spendere risorse economiche per nuovi progetti, è inammissibile. Scendiamo in piazza per gridare a chi non ha mai voluto ascoltarci, che in questa situazione che va avanti da troppo tempo, noi siamo vittime di soprusi e vessazioni" tuona il presidente Airmet, l’Associazione dei Recuperatori di Metalli, ingegnere Nicola Giovanni Grillo.

"Oggi, messi alle strette dalle nostre incalzanti richieste di regolarizzare la categoria – spiega Grillo -  la risposta è stata la dichiarazione della decadenza delle autorizzazioni di cui autodemolitori e recuperatori sono in possesso da oltre 40 anni. Se la protesta è la nostra ultima arma, allora protesteremo fino a quando chi ha fatto promesse mendaci e avanzato proposte assurde, non venga penalmente perseguito e, fino a quando chi da anni lavora al recupero dei metalli e alle autodemolizioni, non possa riprendere a lavorare con dignità e nella legalità". L'appuntamento è fissato per giovedì 28 aprile, alle ore 10, in piazza Santi Apostoli, per "l'ultimo disperato Sos". 

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