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Autodemolitori, nuovo scontro tra Comune e Regione: autorizzazioni interrotte senza aree alternative

L'assessore regionale Massimiliano Valeriani chiarisce le compentenze del Comune che incassa e spiega le attività in corso

Comune e Regione ancora ai ferri corti. E' nuovamente il tema rifiuti a dividere; stavolta però sono gli autodemolitori a segnare la crisi, giocata a colpi di comunicati stampa. Dopo giorni di melina, il conflitto è esploso ieri con un botta e risposta a distanza tra l'assessore Valeriani (regione Lazio) e Montanari (comune di Roma). Il Comune a fine giugno ha interrotto le autorizzazioni a 17 autodemolitori non in regola del Parco di Centocelle. Cessate le attività non è però stata individuata l'alternativa. Da qui le proteste degli operatori e il coinvolgimento della Regione che però sulla materia ha da anni (20 anni) ormai delegato la competenza al Comune di Roma.

La Regione per risolvere il vuoto del Comune

Ieri l'assessora Montanari aveva invocato l'intervento della Regione per risolvere la questione e placare così le proteste degli operatori che stanno evidentemente mettendo in difficoltà l'amministrazione pentastellata. Puntuale e dettagliata è arrivata la replica dell'assessore regionale Massimiliano Valeriani. "Sulla vertenza degli autodemolitori", spiega, "il Comune di Roma tira in ballo, ancora una volta impropriamente, la Regione Lazio, scaricando scorrettamente ogni responsabilità politica e ogni competenza amministrativa verso altre istituzioni".

La Regione spiega al Comune le proprie competenze

FOTOMassimiliano Valeriani_speciale elezioni-2Quindi entra nel merito: "Premesso – spiega Valeriani che tutti rispettiamo la legge, la Regione non ha alcun ruolo nei processi autorizzativi e nella delocalizzazione delle attività di autodemolizione: queste funzioni spettano al Comune, come sa bene l’assessore Montanari, firmataria di una Memoria di Giunta nel 2017 in cui vengono  declinate le linee di indirizzo sulle indicazioni e le prescrizioni delle autorizzazioni provvisorie degli impianti di autodemolizione e/o di recupero dei rifiuti metallici e ferrosi  nel territorio di Roma Capitale".

"Pertanto – aggiunge l’assessore Valeriani - viene confermato dalla stessa Amministrazione Raggi che la competenza in materia è strettamente comunale. Un’attribuzione che deriva dalla legge regionale 27/1998, con cui viene affidata ai Comuni la delega sulle attività di autodemolizione che si svolgono nel proprio territorio. Un dovere che ha portato la Sindaca a varare lo scorso anno il rinnovo delle autorizzazioni per gli impianti di autodemolizione”.

"Ora le autorizzazioni per gli autodemolitori sono state interrotte – continua - senza trovare per tempo una soluzione adeguata: in attesa delle giuste delocalizzazioni degli impianti, infatti, il Comune non ha voluto individuare nessuna misura transitoria che scongiurasse il blocco di un intero comparto. Questa è la semplice verità. La Regione – conclude l’assessore Massimiliano Valeriani - è sempre disponibile a fornire collaborazione e supporto, compatibilmente con le proprie competenze di coordinamento e pianificazione, ma non è accettabile questo continuo tentativo di trasferire e demandare ad altre istituzioni le proprie responsabilità di governo locale".

L'assessora Montanari prende atto: "La delega al Comune è assurda"

montanari-2L'assessora Montanari, preso atto della nota, attacca ancora la Regione, ma nei fatti ammette le proprie inadempienze. "Prendiamo atto", spiega Montanari, "che sulla vertenza degli autodemolitori la Regione Lazio vuole continuare a restare a guardare mentre Roma svolge fino in fondo il ruolo che le compete: mettere ordine nel settore dopo vent'anni di deleghe, proroghe e accordi disattesi". 

Quindi la colpa ad una "delega che è un caso unico in Italia" con cui "la Regione Lazio ha scaricato su Roma Capitale la responsabilità delle autorizzazioni definitive e su questo si sta lavorando senza sosta dall'inizio del mandato. Sulle autorizzazioni temporanee, invece, la legge impedisce a Roma di agire ed è scorretto da parte dall'amministrazione regionale sottrarsi ad ogni responsabilità tecnica e politica. Roma Capitale ha chiesto agli operatori progetti che consentano il rilascio delle autorizzazioni definitive e ha avviato le conferenze di servizi per arrivare a una soluzione dopo oltre vent'anni di proroghe e precarietà dell'intero settore".

Nei fatti arriva poi l'ammissione della mancata individuazione delle aree alternative: "Per facilitare una Amministrazione regionale in evidente affanno nella sua funzione di pianificazione degli impianti che trattano i rifiuti, la Direzione rifiuti di Roma Capitale sta facendo una ricognizione di aree industriali dismesse a supporto delle attività regionali di pianificazione delle delocalizzazioni. Inoltre, con una memoria di Giunta Capitolina, il Dipartimento di Urbanistica è stato incaricato di valutare in tempi brevissimi le proposte degli operatori per spostare le loro attività in aree idonee. Del grande lavoro che si sta svolgendo per arrivare ad una soluzione definitiva che rispetti norme, ambiente e salute gli operatori sono costantemente informati su tavoli tecnici e politici attivati dell'Amministrazione Capitolina in un clima di grande collaborazione e disponibilità al dialogo".

La chiusura è una stoccata alla Pisana: "Ritengo che l'Amministrazione regionale debba occuparsi di dare a Roma e al Lazio un quadro impiantistico adeguato che manca da anni. E ritengo che si debba assumere le responsabilità che le sono conferite dalle norme nazionali. Una cosa sola Roma Capitale non farà mai: ripercorrere le strade del passato che non hanno portato a nessun risultato".  
 

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