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Lungotevere: a cinque giorni dal blitz della Raggi riecco i senzatetto 

Una foto li immortala su una banchina con cani, cartoni e oggetti personali. Le pulizie di Ama insieme all'allontanamento degli accampati, con la sindaca a presidiare, non sono serviti a molto

Squadre Ama, vigili urbani, poliziotti, operatori sociali. Un manovra in grande quella ordinata dalla sindaca Raggi lo scorso 14 luglio sulle banchine del Tevere, nel luogo dove è morto l'americano Beau Salomon, il blitz numero due dopo Tor Bella Monaca e Rocca Cencia. Oggi però, a distanza di neanche una settimana, come in molto temevano, sembra che la situazione stia tornando al punto di partenza.  

L'intervento tra ponte Sublicio e ponte Garibaldi, resosi necessario viste le pessime condizioni igieniche delle banchine, è stato finalizzato a localizzare e censire insediamenti abusivi di persone situati prevalentemente sotto le arcate dei ponti, poi bonificate da detriti e rifiuti.Ingente il bilancio a fine mattinata: oltre 20 tonnellate di materiale, suppellettili di fortuna e rifiuti convogliati in discarica, 14 persone identificate, una arrestata per spaccio. Plausi alla sindaca, ma per quanto?

Foto diffuse da Alessandro Giachetti, ex consigliere municipale della lista Marchini, raccontano che forse l'operazione, pur necessaria, non è stata sufficiente senza un successivo controllo adeguato dell'area. L'accampamento di abusivi sotto ponte Garibaldi si sta ricreando piano piano. E già due senza tetto sono tornati a occupare la loro vecchia dimora, con cani, cartoni e oggetti personali. Intorno ancora sembra pulito, ma di questo passo sarà difficile che duri. 

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