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Sel Ciampino: "No all'ennesima variante al Prg"

Il circolo Sel Ribadisce il suo no alla politica delle varianti al Prg che penalizzano il territorio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Il circolo SEL "P. Impastato" Ribadisce il suo NO alla politica delle varianti al PRG che penalizzano il territorio e favoriscono piccole e grandi speculazioni. Varianti che spesso a fronte di una manciata di servizi, quasi sempre funzionali alle costruzioni residenziali da realizzare, propongono un sostanzioso e ormai improponibile consumo di territorio. Non si era detto STOP al consumo di territorio? Lo troviamo scritto perfino nel programma dell'ex Sindaco LUPI. Sembra che molti lo abbiano dimenticato, ma in realtà, come si fa molto spesso quando si scrivono i programmi elettorali, si cerca di non farsi mancare nulla, nemmeno il distintivo ambientalista, per cui scrivere "consumo zero del territorio" non costa nulla. Infatti ecco pronta la ennesima variante, che smentisce prontamente i propositi ambientalisti. Viene proposta il 12 Aprile da una Giunta presieduta da LUPI. Si tratta di un "programma integrato di intervento" localizzato in via Marcandreola, con il quale si approva la proposta preliminare presentata dalla "Agnese srl" per la costruzione di 15.000 metri cubi a fronte della demolizione di 8.900 mc a destinazione artigianale. Benefici previsti a ridosso della realizzazione residenziale. Una strada di collegamento tra Colle Oliva e via Marcandreola e 6500 metri quadrati di parcheggio.

L'Acqua Acetosa quindi sarà teatro di due importanti interventi a carattere residenziale: quello pubblico di 167 e, oggi, quello privato di "Agnese srl". Questo quartiere ha un grande e improcrastinabile bisogno di una ristrutturazione viaria ma, ci chiediamo, questo sacrosanto bisogno, ogni volta e non solo per Acqua Acetosa, deve essere barattato con ulteriore consumo di territorio a favore di interventi di edilizia residenziale? E, come in questo caso, a discapito di volumetria artigianale? Non si sapeva, fin dai tempi della realizzazione del sottopasso e da quando si è deciso di destinare una zona 167 a Colle Olivo, che ci sarebbero stati problemi di viabilità da risolvere? Ora questa ennesima variante viene sbandierata come la soluzione di un problema di viabilità a favore di un quartiere oggettivamente sacrificato. Ma, ripetiamo, lo si sapeva anche prima, allora perché insistere sulla "vocazione residenziale dell'Acqua Acetosa". Diciamo basta! Questo quartiere non ha più una vocazione da difendere, ce l'aveva ed era quella agricola. Ricordiamo che era una delle zone più pregiate della produzione del vino D.O.C. di Marino. Ma, dobbiamo dire, nessuno si è mai preoccupato di difendere questa importante vocazione che in molte parti di Italia e d'Europa porta sviluppo economico e benessere. A Ciampino, la politica dominante sembra invece andare da tutt'altra direzione: si coprono di cemento i beni archeologici e si distruggono ettari di vigneti.

L'Acqua Acetosa non può sostenere una presunta vocazione residenziale asfissiante, testimoniata dai vari cantieri aperti per la realizzazione di circa 100 appartamenti, oltre alle già numerose concessioni edilizie che sono state date anche se i lavori non sono ancora iniziati. Senza contare la presenza di un depuratore dell'acqua ormai saturo e quindi con l'effettiva impossibilità di allacciare nuove utenze (unica soluzione sarebbe costruire un nuovo depuratore, ma dove? E in quanto tempo?), che tra concessioni e varianti arrivano ad essere tra i 700 e i 900 nuovi appartamenti. Moltiplicando questo dato per una media di 3 abitanti ad unità abitativa, si arriva, per il quartiere Acqua Acetosa, ad un aumento demografico di circa 2100-2700 nuovi abitanti, senza nessun progetto di potenziamento della rete idrica e di quella fognaria, e nessun progetto di ampliamento e miglioramento dei servizi funzionali alla cittadinanza (scuole, farmacia, uff. postale ecc.).

Per questo continuiamo a dire che bisogna cambiare registro. Intanto si ritiri questa Delibera, la n. 59 del 12/04/2013 e poi si prendano definitivamente le distanze da questo modo di governare lontano dai valori di una seria Sinistra ambientalista e di governo del bene comune. Ci rivolgiamo anche a chi (a partire da tutta Sel Ciampino, ai 5 consiglieri comunali "ribelli" del Pd e al Psi) in questi giorni ha aperto un dibattito e preso le distanze da un certo modo di fare politica, affinché si avvii un percorso insieme a tutte quelle forze, associazioni, comitati, che da anni lottano per la difesa del nostro territorio e dei nostri quartieri.

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