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Sede Atac, "danno erariale di 15 milioni di euro": in 10 sotto accusa. Raggi: "Con noi fine di Parentepoli"

Dieci ex manager della municipalizzata potrebbero essere chiamati a risarcire un danno erariale di quindici milioni e seicentonovantaduemila euro

Doveva diventare il nuovo quartier generale di Atac, nella zona dell'Eur, invece per anni è rimasto simbolo di spreco. L'edificio non è mai stato ultimato, né consegnato e soprattutto il suo acquisto ha gravato come un macigno sulle casse dell'azienda.

Ora dieci ex manager della municipalizzata potrebbero essere chiamati a risarcire un danno erariale di quindici milioni e seicentonovantaduemila euro. Il provvedimento, a firma Massimo Lasalvia, viceprocuratore regionale della Corte dei Conti, è stato notificato dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria.

"Questa è l'ennesima pesante eredità con cui abbiamo dovuto fare i conti. - ha commentato la sindaca Virginia Raggi con un lungo post su Facebook - Abbiamo trovato un'azienda gravata da un debito mostruoso di 1,3 miliardi di euro e ci siamo rimboccati le maniche per risollevarla. Una ferita ancora aperta che stiamo sanando".

Secondo l'accusa, per quindici anni, a partire dal 2005, l'acquisto ha gravato sulle casse della municipalizzata. Per la Corte dei Conti il danno stimato si aggira intorno ai 15 milioni di euro. Ora 10 ex dirigenti saranno chiamati a risponderne. "Dal nostro arrivo abbiamo invertito la rotta e avviato un percorso di risanamento, mettendo fine all’era di Parentepoli, cacciando gli 'amici degli amici' e ricominciato ad assumere in completa trasparenza, ha sottolineato Raggi.

"Con il concordato preventivo abbiamo salvato Atac dal fallimento, tutelato 11mila posti di lavoro, investito risorse per migliorare il servizio e acquistare nuovi bus per la città. Solo l’anno scorso ne sono arrivati 227, a breve saranno su strada altri 328. - ha aggiunto la Sindaca - Un percorso lungo, faticoso, ma necessario. Lo facciamo per mantenere l'azienda pubblica e non svendere l'azienda ai privati. Lo facciamo per i lavoratori, per i cittadini e per dare a Roma il servizio di trasporto pubblico che merita". Gli indagati hanno 45 giorni di tempo per difendersi presentando le proprie deduzioni.

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