Un bando ponte in attesa di una gara europea strutturata meglio. Sul servizio scolastico di accompagno ai bambini rom dei campi, l'assessore alla Scuola, Marco Rossi Doria, tenta di sbloccare l'impasse ma non convince. E i sindacati, per niente persuasi che la gara "tappa buco" sia la soluzione, non mollano la protesta. 

LA VICENDA - Il servizio di accompagno dei bambini residenti nei "villaggi attrezzati" della Capitale è stato garantito fino ad oggi da quattro cooperative. Mediatori culturali e anelli di congiunzione tra la scuola e la famiglia, gli operatori non lavorano più dal 31 agosto. Il bando di affidamento è scaduto, non ce ne sono stati di nuovi e la proroga richiesta non è mai arrivata (e non arriverà in tempi in cui alla trasparenza, è chiaro a tutti, non si deroga). E' rimasto il servizio di trasporto con i pullman, affidato a Multiservizi all'interno del maxi bando Global Service che racchiude alcuni servizi scolastici corollario, vedi manutenzione del verde, mensa, trasporti appunto. Ma niente operatori sociali che seguano i bambini. Risultato? La prima settimana tanti pulmini sono partiti vuoti. 

IL "PASTICCIACCIO" - Per correre ai ripari l'assessorato ha tentato di ampliare il servizio affiancando agli autisti dei mediatori, ma "improvvisati". "Sono sempre lavoratori della Multiservizi, che però non hanno idea di come si svolga il lavoro del mediatore culturale - ci spiegano dalla Fp Cgil - giorni fa i bambini di Salone sono stati portati in scuole sbagliate, c'è poi chi aveva bisogno del certificato per rientrare vista l'assenza della prima settimana, siamo noi che normalmente ci occupiamo di queste pratiche, sono stati rimandati a casa". Insomma, un "pasticciaccio". 

LA VIA D'USCITA - Per Rossi Doria il bando ponte è la soluzione. "La via d'uscita l'abbiamo trovata - spiega Rossi Doria - facciamo un bando ponte che stiamo già preparando. Un bando che vada da qui al bando europeo che contestualmente continuiamo a preparare. Ci sto lavorando notte e giorno insieme all'assessore Danese. Domani o al massimo dopodomani il bando è pronto. Poi lo mandiamo secondo l'iter interno di tutti i bandi e lo sollecitiamo. Più veloce di così non sono riuscito a fare". 

Ma, ai sindacati, che ieri hanno manifestato in aula Giulio Cesare, l'opzione non piace. "Si tratta di un bando sottosoglia - spiega Giovanni Alfonzi, della Fp Cgil Roma - cioè pari al massimo a 207mila euro equivalenti a cinque settimane di attività. Rischia di essere attivato non prima di metà novembre". Risultato? "Per due mesi i bambini non vanno a scuola, parliamo di percorsi delicati, perdere due mesi è impensabile".