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Roma-Giardinetti, macchinisti in rivolta: sulle ferie estive scatta lo sciopero degli straordinari

"Il piano che abbiamo presentato sulla base delle richieste dei lavoratori è stato rigettato". Poi la denuncia: "Numero di giorni limitato e periodi predeterminati"

Monta la protesta tra i macchinisti del deposito di Centocelle che prestano servizio sulla ferrovia Termini-Giardinetti. Atac non ha riscontrato alcun disagio significativo ma questa mattina, come denunciano a Romatoday lavoratori ed rsu del deposito, uno sciopero degli straordinari ha fatto saltare ben 15 turni lasciando le banchine, soprattutto nelle ore di punta della mattina, piene di persone in attesa. La protesta dei macchinisti è scattata a causa della decisione di applicare da parte della dirigenza della Termini-Giardinetti restrizioni nella modalità di concessione delle ferie estive, come per esempio l'imposizione di periodi predeterminati.

LA MOBILITAZIONE - Una protesta indirizzata non tanto alla dirigenza centrale dell'azienda capitolina quanto a quella 'locale' del deposito e delle ferrovie (Termini-Giardinetti, Roma-Viterbo) che avrebbe posto consistenti restrizioni al piano ferie presentato dai macchinisti. Denuncia il sindacalista Alessandro Neri: “Sulle modalità di utilizzo delle ferie estive nelle scorse settimane, insieme alle rsu, avevamo raggiunto un accordo con il direttore delle Relazioni Industriali di Atac che dava la possibilità di elaborare un piano a livello locale” spiega. “Noi ne abbiamo presentato uno che rispetta le esigenze personali di ogni lavoratore e allo stesso tempo garantisce la massima copertura del servizio. A queste richieste però non è stato dato alcun seguito andando ad aggravare una situazione già tesa”.  

LE RESTRIZIONI A spiegare nei particolari le restrizioni i dirigenti vorrebbero applicare nella concessione delle ferie estive è un rappresentante sindacale del deposito: “Quest'anno, a differenza dei precedenti, per le ferie estive possiamo allontanarci dal lavoro solo per quindici giorni” spiega. “Inoltre vengono imposti anche i periodi in cui possiamo prenderle. I mesi estivi sono stati divisi in quindicine: l'ultima di giugno e la prima di settembre con luglio e agosto suddivisi dall'1 al 15 e dal 15 al 31” continua. “Non si tratta nemmeno di settimane intere. Per esempio il primo luglio è un mercoledì. Questo rende molto difficile organizzarsi in famiglia, le vacanze insieme a moglie e figli rischiano di saltare. Inoltre, solo per fare un esempio, diventa impossibile prenotare 'pacchetti di viaggio'. Durante tutto l'anno diamo la massima disponibilità per garantire il servizio: ognuno di noi assicura, in media, 60 ore di straordinario al mese. Abbiamo diritto a un adeguato recupero psicofisico”. 

LA PROTESTA CONTINUA“I macchinisti di Centocelle sono stanchi di subire l'ennesima azione unilaterale da parte dell'azienda. Le ferie estive sono un diritto sacrosanto dei lavoratori” denuncia Alessandro Neri. “Negarlo significa impedire a questi macchinisti un adeguato recupero psicofisico dal lavoro. Sono tre giorni che è inziata questa protesta e i lavoratori sono decisi ad andare avanti fino a che non otterranno delle risposte”. 

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