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Venerdì 21 ottobre sciopero generale: dai trasporti alla sanità, è il #norenziday

Sarà sciopero generale per l'intera giornata di tutte le categorie pubbliche e private proclamato da USB, Unicobas e USI con iniziative, presìdi e manifestazioni in tantissime città

Venerdì 21 ottobre sarà sciopero generale dell’intera giornata di tutte le categorie pubbliche e private proclamato da USB, Unicobas e USI con iniziative, presìdi e manifestazioni in tantissime città.
 
Lo sciopero è indetto: per l'occupazione, il lavoro e lo stato sociale, contro le politiche economiche del governo Renzi dettate dalla UE; per la difesa e l'attuazione della Costituzione ed il NO al Referendum; per la scuola e la sanità pubbliche ed il diritto all'abitare; contro l'attuale sistema previdenziale e la controriforma Fornero, la riforma Madia, il jobs act, l'abolizione dell'art.18, la precarietà, l'attacco al Contratto nazionale; per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, per l'aumento di salari e pensioni, per il reddito, per la sicurezza sul lavoro e nei territori; contro le privatizzazioni, la deindustrializzazione, e per la nazionalizzazione di aziende in crisi e strategiche; contro la Bossi-Fini e il nesso permesso di soggiorno–contratto di lavoro; contro la guerra e le spese militari; per un fisco giusto senza condoni agli evasori; per la democrazia sui posti di lavoro ed una legge sulla rappresentanza che annulli l'accordo del 10 gennaio 2014.

A Roma, dal pomeriggio del 21, l'USB, l'Unicobas e l'USI, insieme a molte altre organizzazioni sociali e politiche, si ritroveranno in piazza San Giovanni, che per l'occasione sarà rinominata piazza Abd Elsalam, il lavoratore ucciso a Piacenza il 14 settembre scorso mentre svolgeva attività sindacale. In serata si terranno nella piazza assemblee e dibattiti, a cui è prevista la partecipazione di lavoratrici e lavoratori, giuristi, magistrati, esponenti politici e sindacali, e concerti con diversi gruppi musicali. Lì si attenderà la partenza della manifestazione nazionale del pomeriggio seguente, sabato 22 ottobre, indetta per difendere lavoro e stato sociale, a sostegno del NO al Referendum e contro le politiche del governo Renzi.

Il programma delle manifestazioni a Roma

- Presidio dei lavoratori della scuola presso il Ministero dell'Istruzione in Viale Trastevere - dalle ore 10
- Presidio generale presso il Ministero dell'Economia di Via XX Settembre - dalle ore 11
- Appuntamento per tutti dalle ore 16 in poi a Piazza San Giovanni con dibattiti, musica - sino alla manifestazione del giorno dopo che partirà proprio da Piazza San Giovanni alle ore 14.00

 
Lo sciopero avrà la seguente articolazione:
Pubblica Amministrazione: Agenzie Fiscali, Enti Locali, Ministeri, Parastato (Inps, Inail, Inpdap, Aci), Presidenza del Consiglio, Ricerca, Scuola, Università: intera giornata.
Sanità: da inizio turno del 21 ottobre a fine orario del turno serale dello stesso giorno.
Vigili del fuoco: Personale operativo turnista: dalle 09.00 alle 13.00;
Personale giornaliero o amministrativo: intera giornata.
Settore privato: intero orario di servizio. I turnisti delle centrali di produzione elettrica e idroelettrica sciopereranno seguendo il calendario prestabilito secondo la legge 146/90
Trasporto Aereo: Personale navigante e operativo: dalle ore 00.00 alle ore 23.59 con il rispetto delle fasce e dei voli garantiti. Intero turno per i lavoratori normalisti o non operativi.
Trasporto Ferroviario: Personale addetto alla circolazione: dalle ore 09.01 alle 17.00. Personale fisso: intero turno
Trasporto Marittimo: Personale viaggiante: da un'ora prima delle partenze del 21 ottobre.
Personale amministrativo: intero turno
Collegamenti isole minori - Personale viaggiante: dalle 00.00 alle 24.00 del 21 ottobre.
Intero turno per il personale amministrativo
Trasporto pubblico locale e trasporto merci e logistica: intera giornata, articolato a livello territoriale col rispetto delle fasce di garanzia, che variano da città a città.
ANAS: intero turno dalle 00.00 alle 24.00 del 21 ottobre.
 
Durante lo sciopero generale saranno garantiti i servizi minimi essenziali come da L.146/90.
 

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