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Rifiuti, Roma scivola verso l'emergenza. E l'11 e 12 luglio sarà sciopero 'doppio'

Strade sporche e cassonetti stracolmi: Roma sempre più piena di disagi. Intanto i sindacati annunciano una nuova protesta di 48: "La controparte non vuole riaprire il tavolo della trattativa"

Strade sporche, cassonetti stracolmi e un nuovo sciopero alle porte, il terzo in poche settimane. La gestione dei rifiuti a Roma è sempre più calda. Proprio come l'estate che, di certo, rende ancor più insopportabile in molti quartieri la convivenza con i sacchetti pieni di immondizia per le strade. Le segnalazioni dei lettori arrivano da tutta la città: dalle strade sporche di San Lorenzo, quartiere dove c'è la raccolta porta a porta, a Torpignattara passando per Montesacro, Prati, Tor Sapienza, Labaro. Anche il Centro storico, Ostia, Spinaceto, Torre Angela, non sono esente da angoli di strade pieni di rifiuti. Da settimane Roma sembra lentamente scivolare verso quell'emergenza rifiuti vissuta ormai oltre un anno fa. 

A dare il colpo di grazia ad una situazione già delicata una serie di scioperi, indetti a livello nazionale ma ai quali hanno aderito anche i dipendenti dell'Ama. Così come per la prima giornata di protesta, anche in seguito all'ultimo stop del 15 giugno la raccolta dei rifiuti sospesa per un'intera giornata ha causato rallentamenti che sono pesati sul servizio anche per i giorni seguenti tanto che Ama è arrivata a chiedere ai cittadini di collaborare non abbandonando i rifiuti a fianco dei cassonetti e l'ormai ex commissario Tronca a caldeggiare una task force dell'Ama per recuperare in fretta la situazione. 

La prossima protesta potrebbe avere effetti ancora più pesanti. Dopo due giornate di mobilitazione, una a fine maggio e l'altra a metà giugno, i dipendenti del settore igiene ambientale hanno deciso di alzare il tiro: il prossimo sciopero sarà di due giorni ed è in programma per l'11 e il 12 luglio. 48 ore di stop per la raccolta cittadina potrebbero mettere a serio rischio la già delicata situazione della gestione dei rifiuti romana.

"Dopo due partecipatissime mobilitazioni, le controparti non hanno nemmeno riaperto il tavolo della trattativa" spiega Natale Di Cola, segretario generale Fp Cgil di Roma e Lazio. "Di fronte a questo atteggiamento di chiusura totale la mobilitazione non può che continuare e nelle prossime settimane verranno organizzate assemblee sui posti di lavoro". Per i sindacati, la responsabilità è da è da addebitare alla controparte: "E' da irresponsabili pensare che invece di cercare un'intesa stia continuando questo muro contro muro. Questa situazione non aiuta una città che risulta già in difficoltà. Un clima di tesnione che non aiuta a nessuno". Al centro della rivendicazione il rinnovo del contratto nazionale, problemi legati alla sicurezza e alla salubrità delle condizioni di lavoro e "lo scivolamento di parte del sistema verso un dumping che fa cassa sulla pelle dei lavoratori". 

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