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Scioperano gli autisti di Roma Tpl, sit-in davanti al deposito: "Senza stipendio"

"La retribuzione di gennaio non è ancora stata accreditata" denuncia Alessandro Neri del Faisa Conf. A. I. L. Questa mattina era stato indetto sciopero dall'Usb: "Adesione al 90%"

Sono ormai a cadenza regolare le proteste degli autisti di Roma Tpl, il consorzio che ha in appalto le linee periferiche della Capitale, contro i ritardi nel pagamento degli stipendi dei suoi dipendenti. Questa mattina i lavoratori si sono riuniti in presidio davanti al deposito di via Raffaele Costi: “Dovevano pagarci entro il 31 gennaio e invece, siamo al 20 febbraio, e sui loro conti ancora non è stato versato nulla” denuncia  il vicesegretario del Faisa Conf. A. I. L del Lazio Alessandro Neri. Proprio per questa mattina era stato indetto uno sciopero da parte dell'Unione sindacale di base con “un adesione del 90% dei lavoratori autoferrotranvieri della società” scrive in una nota l'Usb. Infatti, raccontano i lavoratori, “visto l'ennesimo disagio che ci ritroviamo ad affrontare” in molti hanno deciso di unirsi alla protesta.

“Sono mesi che i nostri stipendi arrivano in ritardo” denuncia Flavio Nassi delegato sindacale della Faisa Conf. A. I. L. “Ieri ci è stato comunicato dall'azienda che entro le 18 di ieri sera ci avrebbero versato lo stipendio e invece questa mattina ci siamo accorti che sui nostri conti non era ancora stato accreditato niente” continua. Non è la prima volta. Gli ultimi a protestare, all'inizio di gennaio, erano stati i dipendenti della Roma Tpl del settore amministrativo e i controllori a cui non era ancora stata versata la tredicesima. Il 12 dicembre invece, dopo due mesi senza stipendio, erano stati gli autisti che, denunciando di “non avere più i soldi per andare al lavoro” avevano presidiato il deposito.

“Quanto accaduto oggi è l'ennesima presa in giro di Roma Tpl. L'ennesimo ritardo che si protrae ormai da mesi. I lavoratori non ce la fanno più per questo in molti hanno aderito allo sciopero che era già stato indetto questa mattina” denuncia Alessandro Neri. “Ormai i lavoratori dicono basta. Il consorzio, attraverso un contenzioso milionario, tiene in scacco l'amministrazione comunale e a pagare è sempre la gente che lavora. È inaccettabile. Esprimo massima solidarietà ai lavoratori di Roma Tpl”.

Come ha annunciato l'Usb ad  aderire allo sciopero di questa mattina è stato il 90% dei lavoratori. “Lo sciopero è stato proclamato da Usb Lavoro Privato a fronte del continuo mancato pagamento degli stipendi, l'orario di servizio che eccede i limiti dettati dal CCNL, il rapinare i lavoratori ai quali vengono trattenuti le quote del fondo pensione senza versarle, il mancato pagamento delle 360,00 euro previste dall'accordo regionale del 09/03/2009, il non riconoscimento dei tempi di cambio e dei buoni pasto” si legge in una nota.

Ma non solo ritardo degli stipendi. Oltre 300 lavoratori sono dal luglio in solidarietà e circa 160 temono il licenziamento in seguito alla decisione dell'Atac di reinternalizzare il servizio notturno. Continua l'Usb nella nota: “A fare da cornice ad una situazione ormai resa invivibile per i lavoratori, si aggiunge la perdita economica di uno strumentale contratto di solidarietà e il rischio del licenziamento dei lavoratori che svolgono il servizio notturno; un servizio per il quale Usb sostiene che venga restituito alla gestione pubblica con il relativo assorbimento degli addetti ai quali vanno garantiti diritti e certezze”.

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