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Sciopero caos, la Procura apre un'inchiesta per interruzione di pubblico servizio

Tutto è partito dall'esposto presentato dal Codacons in merito a quanto accaduto ad Anagnina. Gli investigatori dovranno chiarire se sono state rispettate le fasce di garanzia

Interruzione di pubblico servizio, in base all'articolo 340 del codice penale. E' questo il reato che la Procura di Roma ipotizzerà nel fascicolo che verrà aperto in merito allo sciopero dei trasporti metropolitani di venerdì scorso.

Gli inquirenti, secondo quanto si è appreso, procederanno sulla base dell'esposto presentato dal Codacons a piazzale Clodio. In particolare, nel mirino dell'associazione dei consumatori, ci sono i disordini avvenuti alla stazione 'Anagnina' della linea A della metro. Secondo quanto ricostruito, alcuni treni non sarebbero partiti prima delle 8.30 non rispettando la fascia di garanzia. Ne è seguita una rivolta dei passeggeri che, biglietto obliterato alla mano, non sono riusciti a lasciare la stazione se non dopo una serie di accese proteste e l'occupazione di un vagone.  

Anche l'Autorità garante per gli scioperi avrebbe avviato degli accertamenti sul caso. Quello che gli investigatori dovranno chiarire, almeno in una prima fase, è se siano state rispettate o meno le cosiddette fasce di garanzia.

Intanto le polemiche riguardanti le eventuali irregolarità nella gestione della giornata di mobilitazione del settore, hanno coinvolto le condizioni di lavoro dei macchinisti Atac. A puntare il dito è l'azienda stessa che ha fatto sapere di voler aumentare la produttività dei suoi dipendenti.

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