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Ama, sindacati allo scontro con Marino: "Ci ha tradito, il 19 ottobre sarà sciopero"

A far scattare la protesta la delibera approvata la scorsa settimana dall'Aula che prevede la possibilità di esternalizzare il servizio di spazzamento in alcuni municipi. I sindacati promettono battaglia: "E' solo l'inizio"

E' scontro aperto sulla gestione della raccolta rifiuti e pulizia urbana tra l'amministrazione capitolina e i sindacati. Dopo le proteste contro la delibera di affidamento del servizio all'Ama, approvata la scorsa settimana in Assemblea capitolina senza i cambiamenti richiesti dalle sigle dei rappresentanti dei lavoratori, Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno deciso di alzare il livello della mobilitazione: per il prossimo 19 ottobre è stato proclamato lo sciopero. Dal "disegno di privatizzazione" al "rinnovo delle consulenze milionarie", fino allo "scaricabarile sui lavoratori", la denuncia è quella di un "tradimento vero e proprio da parte del sindaco Marino".

La mobilitazione quindi, hanno spiegato i sindacati, è solo all'inizio. Anche lo sciopero del 19 ottobre, in merito al quale "non ci aspettiamo di essere precettati", è solo l'apice della protesta. "Fino al 17 ottobre ci saranno assemblee dei lavoratori in tutte le sedi, il 12 un'iniziativa pubblica per denunciare sprechi e criticità e il 19 lo sciopero: non è mai successo da almeno 23 anni che si proclamasse uno sciopero per vicende aziendali, ma solo per i rinnovi del contratto di servizio".

GIUDIZIO NEGATIVO - Il giudizio sulla delibera è "totalmente negativo" hanno spiegato i segretari Fp Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, Fit Cisl Lazio, Alessandro Bonfigli, Uil Trasporti Lazio, Stefano Bertinelli e Fiadel Roma e Lazio, Massimo Cicco, in occasione di una conferenza stampa convocata nella sede Ama di via Zucchelli, a due passi da via del Tritone. Il principale motivo di rottura, il fatto che nella delibera si apra la possibilità di esternalizzare il servizio di spazzamento in acune zone della città. I sindacati avevano chiesto a gran voce un passo indietro che però non è avvenuto. "Avevamo sperato che l'amministrazione non consumasse una rottura definitiva con i lavoratori, ma ora è chiaro il disegno di avviare le esternalizzazioni per poi procedere alla privatizzazione totale del servizio" ha commentato Di Cola. "La scelta politica è stata ormai compiuta e si rimanda solo perché i tempi del Giubileo non lo permettevano. Si tratta di un tradimento degli impegni presi dal sindaco, tutti gli accordi e le posizioni della Giunta sono cambiati con una inversione a 'u' che mette l'intera azienda in difficoltà".

CONTRO LA DELIBERA - Nel corso della conferenza stampa la delibera è stata di fatto 'smontata' dai sindacalisti che hanno puntualizzato i motivi del dissenso. "Il tanto decantato monitoraggio è previsto dalle norme sulle società in house" ha continuato Di Cola. "I tempi indicati del 31 luglio 2016 non sono rispettabili e si andrà sicuramente oltre il 2017, poi c'è un'ingerenza politica sull'azienda perchè le decisioni sulle esternalizzazioni torneranno in capo all'Assemblea capitolina ed è inserita addirittura una revoca dello spazzamento dopo aver incensato l'affidamento del servizio per 15 anni". A far storcere il naso anche la ricerca del partner industriale che "è in contrasto con i piani industriali finora presentati e abbiamo il dubbio che sia uno strumento spot per aprire alla definitiva privatizzazione".

Ma non solo la delibera. "Il 21 settembre Ama ha presentato il suo nuovo modello di pulizia e spazzamento" ha proseguiuto il sindacalista. "Ma i sindacati non ne sono a conoscenza. Inoltre, nonostante i nostri appelli e gli accordi presi, l'azienda ha rinnovato da ottobre per otto mesi le consulenze per la raccolta differenziata con la Bain, gli stessi dei tempi di Panzironi, dopo aver già speso nei cinque anni prima 3 milioni e poi 2 milioni all'anno". 

LA POLEMICA - La sensazione è quella di "essere stati traditi dall'amministrazione che ha rinnegato un anno di confronto e di trattativa sulla valorizzazione e il rilancio di Ama". Nei giorni scorsi infatti i sindacati avevano annunciato il ritiro della propria firma dagli accordi firmati con Ama nei mesi precedenti. Critico anche Bertinelli: "Vogliamo fare un'operazione verità sulla delibera comunale, di cui contestiamo tante parti. Questa delibera porta di fatto alla privatizzazione del servizio di spazzamento". Infine, ha concluso Cicco, "sono due anni che le organizzazioni sindacali hanno collaborato con l'amministrazione aziendale e siamo stati traditi attraverso questa delibera. Abbiamo capito che il loro obiettivo sono le esternalizzazioni dei servizi".  

L'INCONTRO CON L'ASSESSORE - Nel pomeriggio i sindacati hannpo avuto oltre un ora di confronto con l'assessore all'Ambiente Estella Marino, il presidente di Ama, Daniele Fortini e il dg della municipalizzata, Alessandro Filippi. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la loro contrarietà all'esternalizzazione dello spazzamento, esito previsto in caso di risultati negativi in due dei monitoraggi trimestrali previsti, e vogliono capire chi farà i monitoraggi del servizio. Punti sui quali hanno chiesto aperture da parte del Campidoglio: "In caso contrario sarà sciopero". L'assessore, intervistata dall'agenzia Dire, pur registrando le richieste dei sindacati ha confermato che non c'è intenzione di cambiare la delibera, che "è stata votata dall'Assemblea capitolina".

Poi ha aggiunto: "Ricordo che la delibera non prevede privatizzazioni ma solo un monitoraggio del servizio di spiazzamento, che è andato in crisi, e credo sia legittimo inserire, come valutazione a valle di questo monitoraggio, la decisione da parte dell'azienda di innescare un processo virtuoso anche con la partecipazione dei privati. C'è poi l'indirizzo sulla ricerca del partner industriale ma anche quello dentro una valutazione complessiva". Infine: "Ribadisco che resta aperto il dialogo".

LA REAZIONE - L'incontro è stato commentato, sempre all'Agenzia Dire, dal segretario della Cgil di Roma e Lazio, Claudio Di Berardino: "Il Comune non ha lasciato alcun margine di trattativa. L'incontro con l'assessore non ha fornito alcun margine cambiamento della delibera, mi auguro che la notte porti consiglio perchè se permane una condizione di chiusura non c'è più confronto ma la comunicazione di una scelta". E ancora: "Peraltro c'è una delibera che descrive l'Ama del domani ma non c'è ancora un contratto di servizio che descriva quale e quanto servizio deve essere svolto e come". Di Berardino ha quindi invitato il sindaco Marino a riaprire "un'interlocuzione modificando la delibera, perchè se l'assessore pensa che quella è la delibera e l'azienda deve attuarla, di fatto il Comune sceglie la rottura con il sindacato e i lavoratori". 

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