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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Atac, nervi tesi al tavolo con i sindacati: settembre a rischio sciopero

L'incontro di venerdì scorso ha portato all'apertura della 'seconda fase'. Fit Cisl: "Aspettiamo risposte da Atac". L'azienda: "Da alcune sigle atteggiamento ostile e preconcetto"

Il problema potrebbe scoppiare oltre la metà di settembre, quando anche le scuole avranno riaperto. Nervi tesi in Atac dopo l'incontro di venerdì scorso tra i vertici dell'azienda capitolina e i sindacati di categoria FILT CGIL, FIT CISL e UILTrasporti Lazio. La riunione, convocata per chiudere la prima fase della procedura di sciopero, non ha portato ad alcuna 'conciliazione' tra le parti. Così la strada della mobilitazione nel mondo del trasporto capitolino sta continuando con l'apertura della seconda fase della procedura di 'raffreddamento'. 

La data ancora non c'è e prima della sua individuazione dovranno essere convocati una serie di incontri, tra cui quello in Prefettura, per confermare o meno la protesta. La questione, però, non dovrà essere sottovalutata dall'amministrazione Raggi che potrebbe ritrovarsi con l'ennesima emergenza cittadina a cui dare una risposta. "La palla è in mano ad Atac che può decidere di mettere sul tavolo le risposte che chiediamo" fanno sapere dalla Fit Cisl, tra le sigle più critiche verso l'incontro di venerdì. "Alcune sigle si sono presentate all'incontro con un atteggiamento ostile e preconcetto, con l'unico obiettivo pretestuoso di far saltare il tavolo senza procedere al confronto sui contenuti" ha tuonato l'azienda in una nota diffusa al termine della riunione.

Diversi i temi sul tavolo a partire "dall'applicazione completa dell'accordo stilato nel luglio scorso tra i sindacati e l'azienda che, almeno nella parte che riguarda i lavoratori, non è stato rispettato" spiega Francesco Sorrentino della Fit-Cisl Lazio. Tra gli altri anche un accordo sulle assunzioni e sulle manutenzioni. "Una serie di vertenze che Atac conosce da diversi mesi" continua il sindacalista. "Per questo pensavamo saremmo arrivati all'incontro con alcune soluzioni e le verifiche del caso effettuate. E invece ci è stato proposto di rimandare le questioni sul tavolo a una serie di incontri successivi". In sintesi, "siamo allo stesso punto a cui eravamo all'inizio dell'anno". Lo scontro è aperto ma l'esito non è scritto: "La palla è in mano all'azienda" conclude Sorrentino che aggiunge: "C'è tutto il tempo per mettersi a lavorare e arrivare ad una soluzione condivisa". 

La reazione di Atac, però, fa presagire un muro contro muro. "Alcune sigle si sono presentate con un atteggiamento ostile e preconcetto, con l'unico obiettivo pretestuoso di far saltare il tavolo senza procedere al confronto sui contenuti. E questo nonostante la disponibilità dell'Azienda ad aprirsi ad un percorso costruttivo, secondo un calendario ben preciso di incontri serrati di approfondimento tecnico-specialistico sulle tematiche, secondo un leale e proficuo confronto fra le parti. Atteggiamenti del genere sono contrari ad ogni etica comportamentale e rischiano di danneggiare il lavoro e la città. Lo sciopero annunciato, infatti, non farà altro che creare ulteriori disagi al trasporto pubblico di Roma e ai lavoratori, peraltro in un momento tutt'altro che semplice per la mobilità cittadina. Ci stiamo ancora interrogando sulle vere motivazioni sottese all'abbandono del tavolo da parte di due organizzazioni".

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