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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Mafia capitale, Gabrielli: "Se Roma non cambia, posso ancora sciogliere il comune"

Lo ha detto il prefetto a margine della visita, insieme al presidente Zingaretti, alla sede della nuova Centrale unica per le emergenze di Roma. Poi ha specificato: "Questa città ha un solo sindaco"

Roma si è salvata dallo scioglimento per mafia ma non è ancora detta l'ultima parola. Lo ha fatto capire il prefetto di Roma Franco Gabrielli  a margine della visita, insieme al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, alla sede della nuova Centrale unica per le emergenze di Roma e provincia. "Come non esistono diarchie e consolati o condomini, esiste però una forte assunzione di responsabilità all'esito della quale il prefetto di Roma, qualora le sue indicazioni e proposte rimanessero lettera morta, puòricorrere all'articolo del Tuel che prescrive che vi possa essere lo scioglimento in caso di gravi e reiterate violazioni di legge" ha affermato commentando la decisione del Consiglio dei ministri di giovedì scorso che ha stibilito il commissariamento del X municipio, quello del litorale, ma non del Campidoglio. 

Gabrielli non ha mancato di avanzare critiche verso l'apparato legislativo che stabilisce se sciogliere o meno un comune per infiltrazioni mafiose. “Questa vicenda forse interroga soprattutto il potere legislativo, e cioè quella che oggi è una assoluta inadeguatezza della norma dell'articolo 143 del Tuel” ha affermato. “In una città dove ci sono 15 municipi e 50 mila operatori, tra partecipate e dipendenti, lo strumento del 143 va un po' rivisto". Alla fine per Roma il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha deciso di sciogliere solo il decimo municipio intervenendo invece a livello centrale in quei dipartimenti che nell'inchiesta sono risultati più coinvolti nei meccanismi di mafia capitale. 

Per Gabrielli Roma potrebbe non essere più quella della 'mafia capitale'. Il prefetto “adesso andrà innanzitutto a fare una verifica dell'esistente, perchè la fotografia che ha avuto il ministro era riferita ad un tempo che non c'è più” spiega Gabrielli. “Nel frattempo sono passati mesi, il Comune si è dotato di un assessorato alla Legalità, sono stati fatti interventi sui dirigenti, sono stati dati indirizzi, penso alla Centrale unica degli acquisti e al protocollo con l'Anac. Oggi il prefetto è chiamato a fare la fotografia di quella che è oggi la macchina amministrativa di questo Comune e, all'esito di questo, poi farà delle indicazioni e delle proposte”. 

Gabrielli non si è sottratto nemmeno alle polemiche politiche verso il suo nuovo 'ruolo' al fianco del sindaco Marino. Nessuna diarchia. “Questa città ha un solo sindaco, eletto dal popolo, e tale è finchè questo sindaco rimarrà in carica. Non possono esistere giuridicamente diarchie, consolati, o situazioni che depotenzino il ruolo e la funzione e le responsabilità in capo al Primo cittadino” ha continuato. E per chiudere a ogni interpretazione politica della situazione ha affermato: “Gabrielli sicuramente non si candiderà a Roma nè per fare il sindaco, nè per fare il presidente di Regione, nè per qualsiasi altra carica".

Nessuna diarchia, nessun superprefetto, “diciamo che c'è un prefetto a cui vengono chiesti gli straordinari”. Per Gabrielli è il momento in cui le istituzioni lavorano insieme, “anche perchè abbiamo degli appuntamenti importanti, su tutti il Giubileo, però ognuno nell'ambito dell'assunzione delle proprie responsabilità”. Ha continuato: “Non ci sono superpoteri, superpippo o Mandrake, ma un compito di indirizzo in uno spirito di leale collaborazione che non è mai venuta meno". 

Intanto il lavoro per mettere in pratica le decisioni del Cdm è già iniziato. In primis con il sindaco Ignazio Marino, in ferie oltreoceano dal periodo di Ferragosto.  “Ho parlato in questi giorni con il primo cittadino, ci sentiamo spesso e volentieri”. Oggi un nuovo appuntamento: "Oggi c'è un incontro chiesto dal vicesindaco Causi propedeutico all'insediamento della segreteria tecnica che sarà domani”. Ha concluso: “Sarà il luogo condivisione e del coordinamento del Giubileo”.

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