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Mafia capitale, Buzzi palazzinaro investe sul mattone agevolato: case pronte per le emergenze

Grazie a un progetto bancario per finanziamenti al mondo No Profit il resaponsabile della 29 Giugno puntava a raccogliere 900 mila euro per comprare nel piano di zona Case Rosse 8 appartamenti da destinare ai progetti di emergenza abitativa comunale

Fare a meno degli imprenditori e dei loro appartamenti, comprando a proprio nome e con i soldi di soci e investitori gli alloggi dove allocare le persone in emergenza abitativa. Questo il disegno di Salvatore Buzzi, sempre proteso a massimizzare gli utili della sua creatura, la Coop 29 giugno, che ha visto negli anni crescere la collaborazione con l'amministrazione capitolina per il 'settore sociale' dell'accoglienza di sfrattati e senza casa.

Non solo alloggi da dare in gestione alle proprie cooperative, come emerge dalle oltre mille pagine dell'ordinanza del Tribunale, ottenuti grazie ad accordi con imprenditori 'amici' dotati di un portafoglio di case invendute e ripagati con i finanziamenti elargiti dall'amministrazione per il servizio reso. Tra gli obiettivi di Buzzi c'era anche quello di assicurarsi un patrimonio immobiliare di proprietà per arricchire la patrimonalizzazione del gruppo e rafforzare l'offerta 'sul mercato' dimostrandosi pronti a tamponare l'emergenza abitativa alla pari dei propri 'competitors'.  

Risale all'ottobre di quest'anno un progetto, portato avanti grazie al sostegno delle banche, con il quale Buzzi puntava a comprare “dalla Cooperativa Deposito Locomotive San Lorenzo otto appartamenti a Roma Est (nella zona Case Rosse a ridosso di via Tiburtina, si legge sul sito di Legacoop, ndr) da destinare a fini sociali" scrive il dominus della 29 Giugno in una lettera del 16 ottobre 2014.  "Mentre altri sei appartamenti verranno acquistati da altre cooperative del nostro gruppo”.

L'operazione, sottolinea Buzzi, ha un doppio risvolto sul tema del disagio abitativo in salsa romana: da un lato investe su un piano di zona, quartiere di edilizia convenzionata da affittare a prezzi calmierati, dall'altra sull'emergenza di sfrattati e sfollati. Scriveva Buzzi questa operazione “permetterà alla Cooperativa Deposito Locomotive San Lorenzo di completare un piano di zona rimasto incompiuto a causa della crisi economica che ha investito anche le cooperative di costruzione e contestualmente consentirà alla cooperativa 29 Giugno, che dal 2010 gestisce in convenzione con il Comune di Roma un servizio di emergenza abitativa accogliendo 130 nuclei familiari per 580 persone mediante l'utilizzo di appartamenti in affitto, di eseguire tale servizio con immobili di proprietà avviando allo stesso tempo una maggiore patrimonializzazione della cooperativa stessa”.     

Il suo interesse verso il disagio abitativo capitolino si radica nel 2010. Si legge sul sito di TerzoValore: “Con uno sguardo d’insieme più ampio, la suddetta iniziativa è parte di un più esteso “servizio di accoglienza temporanea alloggiativa emergenziale” avviata nel 2010. Infatti, a seguito dell’ordinanza esecutiva di sgombero attuata in quel periodo dall’Amministrazione comunale, dovendo affrontare in modo adeguato il conseguente disagio abitativo dei nuclei familiari interessati, venne affidato un mandato generico affinché fossero individuate strutture idonee da destinare all’accoglienza temporanea”. E ancora: “Dal 2010 ad oggi, il Servizio è proseguito con affidamenti temporanei della durata di 3/6 mesi, connotandosi a tutti gli effetti come servizio in grado di fornire pronta accoglienza a fronte del citato disagio abitativo”.

Ammontare dell'investimento 900 mila euro, (per il completamento di un progetto da 2.140.000 euro circa) che Buzzi ha potuto raccogliere dal 16 ottobre al 25 novembre 2014, tramite l'operazione finanziaria 'PrestoBene' in collaborazione con Banca Prossima del Gruppo Intesa San Paolo. Anche la forma di finanziamento scelta da Buzzi ha il sapore 'sociale'. La piattaforma si chiama TerzoValore e, si legge sul sito dedicato, consente alle persone di “prestare denaro ai progetti Nonprofit in modo diretto, senza l'utilizzo di intermediari” con la restituzione a un tasso di interesse concordato (al massimo il 3%). 900 mila euro per otto appartamenti che sarebbero dovuti costare a Buzzi circa 125 mila euro ad alloggio.La notizia è stata diffusa anche sul sito di Legacoop della quale la 29 Giugno faceva parte. Afferma Buzzi: “Speriamo di essere un esempio che molti seguiranno, nella nostra città e nel nostro Paese”. Meglio se pieno di sfrattati e senza casa.

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