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Il debito di Roma mette alla prova il Governo: in consiglio dei ministri il decreto crescita, Lega e M5s divisi

Il governo gialloverde è chiamato al varo del decreto crescita. Anche ieri bordate di Salvini contro Raggi e l'annuncio della Lega del no al provvedimento salva Roma

Il decreto crescita come primo banco di prova concreto, dopo le liti della settimana pasquale, per la tenuta del Governo. Il salva Roma come terreno di scontro tra Lega e Movimento Cinque Stelle. E' il giorno del voto del provvedimento, quello in cui le forze del governo giallo verde sono chiamate a trovare una quadra per garantire l'approdo del provvedimento che allegerisce il debito della Capitale. Dopo giorni di liti, oggi il Premier Giuseppe Conte ha promesso l'approvazione. 

Cos'è il Salva Roma

La proposta, messa in piedi tra il Campidoglio e la vice ministra Laura Castelli, prevede la chiusura della gestione commissariale con il contestuale passaggio della parte finanziaria del debito di Roma direttamente allo Stato. Una parte, quella finanziaria, su cui pesano enormemente i cosiddetti Boc (una sorta di Btp comunali) emessi nel 2004, sotto la consiliatura Veltroni: un importo di 1,4 miliardi che costano oggi 2,2 di interessi. A gestire il debito sarebbe il Ministero dell’Economia chiamato a rinegoziare i prestiti con le banche. Per il M5s si tratta di un'operazione a costo zero in cui, se il ministero riuscisse ridiscutere le scadenze dei prestiti con le banche, si potrebbero risparmiare fino a 2,5 miliardi di euro.

La posizione della Lega

Per la Lega però non è così e da giorni la norma è stata ribattezzata salva Roma o salva Raggi. La situazione, in vista del voto di oggi, appare abbastanza ingarbugliata. Ieri fonti della Lega sottilineavano come "non esistono comuni di serie A e serie B. O si aiutano tutti i comuni e i sindaci in difficoltà o nessuno. La Lega non vota norme che creano disparità. Bene il decreto crescita con le misure per i risparmiatori truffati, per abbassare le tasse alle imprese, riduzione della burocrazia per gli enti territoriali"

Il M5s

A stretto giro, il M5s faceva trapelare che "la Lega con Matteo Salvini è inciampata in una  grandissima gaffe senza saperlo. Il provvedimento di cui parlano, che  loro chiamano salva-Roma, poi salva-Raggi quando capiscono che il primo epiteto non paga in termini elettorali, è totalmente a costo zero. Non andiamo oltre, ci fermiamo qui, sarebbe paradossale spiegare qualcosa che capirebbe anche un bambino"

Salvini ieri

Risposte che arrivano dopo l'ennesimo affondo di Matteo Salvini: "Se in tanti hanno dei problemi aiutiamo tutti quelli che hanno dei problemi: altrimenti non ci sono quelli più belli e quello più brutti, anche perchè a Roma mi sembra che ci sia un sindaco che non ha il controllo della città".

Laura Castelli

A tentare la mediazione, con toni morbidi, è il viceministro dell'Economia, Laura Castelli. "Voglio rassicurare il ministro Salvini, 
non c'è nessun 'Salva Roma', dalla lettura della norma, peraltro non replicabile, si comprende che così viene chiusa l'operazione voluta dal governo Berlusconi nel 2008, con un considerevole risparmio per lo Stato e per i cittadini"
.

"Non c'è sempre bisogno di un nemico, perché -aggiunge- in questo caso non c'è un nemico. I Comuni vanno salvati tutti, perché così si 
salvano i servizi ai cittadini, l'ho detto anche nei giorni scorsi e lo confermo. Anche con quelli capoluogo di Città metropolitana, nei  giorni scorsi, abbiamo avviato un dialogo proficuo. Stiamo facendo un ottimo lavoro, da quando siamo al governo, con norme puntuali e specifiche, con il coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali. I problemi delle amministrazioni sono diversi, e le soluzioni da adottare sono differenti. Purtroppo abbiamo trovato solo macerie, da cui è necessario ricostruire
".

"Noi -conclude Castelli- lavoriamo per rimetterli tutti in piedi, dal più grande al più piccolo, ognuno con la sua cura, perché ognuno ha una malattia diversa. A questo si può reagire solo rimboccandosi le maniche, con il dialogo e la comprensione. È un lavoro, puntuale, che stiamo facendo anche assieme al sottosegretario all'Interno, Stefano Candiani".
 

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