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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Salario accessorio, Raggi incontra il Governo. Sindacati: "Ora i fatti. Finito il tempo delle promesse"

La sindaca incontra il sottosegretario De Vincenti e commenta: "Incontro positivo, nessuna criticità". Frena il Governo. I sindacati: "Non escludiamo lo sciopero generale"

È la patata bollente più temuta da Raggi e dalla sua amministrazione. L'eterna questione del salario accessorio resta irrisolta e neanche l'incontro di oggi tra Campidoglio e Governo, sollecitato a inizio settembre dalla sindaca, sembra aver sbloccato la situazione. Restano infatti ancora da pagare le spettanze straordinarie dell'ultimo trimestre 2015 e resta da capire quale futuro attende i 24.000 dipendenti capitolini, da ormai quasi tre anni alle prese con questa vertenza che ha allegerito le loro tasche di cifre tra i 200 e i 300 euro. 

LA VICENDA - Tutto nasce da un'ispezione del Ministero Economia e Finanza voluta dall'allora sindaco Marino. Un'ispezione che determinò la non correttezza del pagamento del salario accessorio per anni pagato a pioggia. Da lì partirono una serie di trattative nel corso delle quali sono cambiati tre sindaci (Marino, commissario Tronca e Virginia Raggi), cinque assessori al bilancio (Morgante, Scozzese, Causi, Minenna e oggi Mazzillo), due contratti (quello vecchio e l'atto unilaterale di Nieri) e soprattutto, dal punto di vista dei singoli dipendenti, migliaia di euro persi in questi anni. Una storia infinita quindi alla quale con l'incontro di oggi si voleva a mettere un punto. Così invece non è stato e nonostante l'ottimismo di Raggi la soluzione appare essere ancora lontana. 

OTTIMISMO RAGGI - Già, perché se all'uscita la sindaca ha dispensato parole positive, il sottosegretario Claudio De Vincenti ha invece rimandato le responsabilità al governo capitolino. "È stato un incontro molto positivo, non sono state rilevate criticità sulla soluzione proposta dal Comune di Roma sul salario accessorio", ha detto la sindaca. "Dobbiamo fare ancora un ulteriore passaggio presso gli organi competenti per quanto riguarda il salario accessorio, ma fino adesso abbiamo avuto una buona interlocuzione e stiamo procedendo- ha aggiunto- La soluzione che stiamo proponendo è quella di effettuare il pagamento utilizzando un meccanismo che ci viene concesso visto che siamo riusciti a fare delle economie di gestione". 

DE VINCENTI, "TOCCA AL COMUNE" - Tradotto: i soldi ci sono. Il Governo però frena e nella sostanza spiega che non puo' dare l'autorizzazione. Il Sottosegretario De Vincenti ha ricordato che la questione rientra strettamente nell'autonomia decisionale e nella responsabilità dell'Amministrazione comunale. La delegazione capitolina ha quindi illustrato le problematiche connesse alla gestione corrente del bilancio e al Piano triennale per la riduzione del disavanzo del Comune di Roma previsto dalla legge. L'Esecutivo ha invitato il Comune "ad una verifica nella sede deputata ad affrontare tale problema che è il Tavolo Interistituzionale previsto dalla medesima legge e che già opera per monitorare lattuazione del Piano di rientro. Il Tavolo si riunirà a breve per il monitoraggio sul primo semestre 2016".  

SINDACATI - I sindacati sembrano ancora fidarsi della Raggi e in un comunicato congiunto Cgil, Cisl e Uil spiegano: "Apprendiamo con sollievo del clima disteso durante l’incontro sul salario accessorio dei lavoratori di Roma Capitale tra la Sindaca Virginia Raggi e il sottosegretario del Ministero dell’Economia e Finanze Claudio De Vincenti. Adesso vogliamo vedere i fatti, a partire dalla convocazione del tavolo che, come da accordi con l’amministrazione, si dovrebbe tenere questa settimana. In quell’occasione ci aspettiamo di sapere con quali modalità verrà erogata la quota B della produttività, prevista dall’atto unilaterale dell’ex sindaco Marino e non pagata alle lavoratrici e ai lavoratori. Senza immediata riapertura delle trattative per il nuovo contratto integrativo e chiarezza sui solleciti tempi di erogazione della quota B le nostre iniziative, dall’azione legale collettiva appena partita fino alla mobilitazione, restano in campo".

PRONTI ALLO SCIOPERO - I sindacati fanno riferimento a quanto in mattinata avevano lasciato trapelare in un nota. Spiegano i Segretari Generali Fp Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, Cisl Fp Roma e Lazio, Roberto Chierchia, Uil Fpl Roma e Lazio, Sandro Bernardini spiegano che "da domani si inizieranno a raccogliere le adesioni dei dipendenti capitolini al ricorso per il recupero del salario accessorio non erogato, con un'azione legale promossa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Roma e Lazio. Le quote di produttività riferite al 2015, sospese dal prefetto Tronca e che la Sindaca Raggi ad oggi non ha ancora sbloccato, erano previste dal già magro atto unilaterale dell'ex Sindaco Marino". I sindacati spiegano che "per evitare il maxi contenzioso ci aspettiamo un intervento immediato che porti allo sblocco delle somme inspiegabilmente non versate dall'amministrazione capitolina. I lavoratori del comune vivono il paradosso di subire un contratto unilaterale che per giunta non viene rispettato, con un doppio taglio alle buste paga. Il tempo delle promesse è finito: le lavoratrici e i lavoratori aspettano risposte concrete dall'amministrazione e dal Governo, che continua a non investire sul lavoro pubblico, come dimostra l'ultima legge di stabilità. Senza atti concreti insieme all'azione legale partirà la mobilitazione, senza escludere lo sciopero generale per difendere la dignità e il salario lavoratori".  

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