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Salario accessorio, Marino rassicura i sindacati: "Stipendi non saranno toccati. Nessun euro da restituire"

Marino è stato chiaro: "Nessun salario di nessuno dei dipendenti sarà toccato e nessun euro dovrà essere restituito, nè ora nè mai"

La grande paura puo' essere messa da parte. Il sindaco Marino ha deciso di mettere subito a tacere le paure di sindacati e lavoratori dopo le controdeduzioni del MEF e la richiesta di restituzione di 350 milioni di euro. Lo ha fatto convocando d'urgenza una riunione con i sindacati. Pochi minuti e concetti chiari, volti a tranquillizzare animi che proprio tranquilli non erano. Già in mattinata infatti Cgil e Cisl si erano dette pronte all'indizione di uno sciopero generale. Prima di entrare il coordinatore delle Rsu capitoline, Giancarlo Cosentino, FP Cisl, aveva parlato di Giubileo a rischio causa taglio dei servizi.

Marino è stato chiaro: "Nessun salario di nessuno dei dipendenti sarà toccato e nessun euro dovrà essere restituito, nè ora nè mai". Il concetto è stato ribadito anche davanti ai cronisti.

E' lo stesso documento del MEF a non vincolare alla restituzione. Leggendo tra le righe il documento si scorge una 'tirata d'orecchi' all'amministrazione per la mancata erogazione secondo le regole del nuovo salario. Il Mef, si legge nel documento, "resta in attesa di conoscere i provvedimenti adottati al fine di superare i rilievi". Il Comune, si legge nella relazione, "fonda gran parte delle tesi a sostegno della correttezza delle scelte operate" sul salario accessorio "sulla base dell'ampiezza della dimensione della struttura che non consentirebbe una corretta applicazione di sistemi di valutazione della performance individuale". Il Mef ritiene che "tale assunto non possa essere condiviso" ed invita il Comune "a avviare un processo di riorganizzazione del sistema di valutazione delle performance a livello individuale".

Pertanto il Mef ritiene ancora che "non sia possibile giustificare l'erogazione degli incentivi sulla base di meri parametri quantitativi o automatici quali la presenza in servizio senza valutare altri elementi come l'apporto individuale profuso per il raggiungimento degli obiettivi assegnati". Il documento, relativamente alla parte del salario accessorio, si chiude, senza alcun accenno all'obbligo di restituzione immediata di 350 milioni: "Si resta in attesa di conoscere i provvedimenti adottati per il superamento di queste osservazioni".

Il sindaco al termine dell'incontro ha annunciato che "mercoledì 24 giugno (ore 10, negli uffici capitolini al tempio di Giove) si riunirà un tavolo a oltranza con tutti i sindacati". Anche perché, dopo oltre un anno di trattative, non si è ancora arrivati alla firma di un contratto decentrato condiviso. Alle varie sigle presenti al tavolo è stato consegnato una sorta di vademecum, tre pagine con le istruzioni dell'ARAN a cui attenersi per presentare delle proposte reali per il nuovo contratto.

La patata bollente potrebbe arrivare anche sul tavolo del governo nazionale: "I sindacati ci hanno espresso la loro volontà di iniziare il 2 luglio una vertenza di carattere nazionale per la revisione dei contratti che penso sia un'ottima decisione, perchè certamente la questione non è solo relativa al Campidoglio" ha continuato Marino che si è detto dalla parte dei lavoratori: "Non si può pensare di punire chi guadagna 1200 euro al mese". L'incontro con la stampa post tavolo con i sindacati è stato, per Marino, l'ennesima occasione per ribadire che non se ne andrà dal Campidoglio: "Qui dobbiamo cambiare la città".

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