rotate-mobile
Politica

Ru486, a Ostia la prima distribuzione: domani le linee guida

La donna che assumerà la pillola per l'interruzione della gravidanza è romana e sarà ricoverata per 3 giorni all'ospedale Grassi. La Polverini annuncia che le linee guide regionali verranno varate giovedì 10 giugno

renata_polverini_governatrice_del_lazioDa domani l'uso della pillola abortiva per interrompere la gravidanza è una realtà anche nel Lazio. Giovedì 10 giugno infatti la Ru486 sarà somministrata, per la prima volta nella Regione, all'ospedale "Grassi" di Ostia. Ad assumerla sarà una donna romana "non molto giovane" e ancora allo stadio iniziale della gravidanza.

La sua richiesta è stata accolta dopo una serie di controlli grazie ai quali i medici hanno potuto accertare che per il suo caso fosse più appropriata la somministrazione del farmaco Ru486 rispetto all'intervento chirurgico. La donna sarà ricoverata per tre giorni nel pieno rispetto di quanto prevedono le linee guida del ministero della Salute: prima assumerà il farmaco Ru486 e poi il Cytotec, quello cosiddetto "dell'espulsione", che concluderà il trattamento.

La decisione arriva prima del varo delle linee guida sulle modalità di utilizzo del farmaco da parte della Regione Lazio che, spiega la governatrice, Renata Polverini da Bruxelles, dove si sta svolgendo una riunione del Comitato delle Regioni, verranno presentate domani e prevedono il ricovero obbligatorio in ospedale così come stabilito dalle direttive del ministero della Salute.

Codici. "Siamo soddisfatti per quanto dichiarato dal Presidente del Lazio, siamo d'accordo con l'obbligatorietà del ricovero ospedaliero - commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici - è importante che le donne che ricorrono al farmaco per abortire siano adeguatamente tutelate e sotto controllo medico. Quello che andranno ad assumere è infatti un farmaco ad alto dosaggio ormonale la cui somministrazione non è esente da rischi".

"Tuttavia - prosegue Monia Napolitano, sociologa dell'associazione Codici - si presenta la necessità di avviare una seria campagna di informazione nelle scuole medie e superiori al fine di aiutare i giovani a capire quelli che sono gli effetti post RU486, in quanto non è un semplice anticoncezionale, ma un farmaco che ha una funzione molto importante che potrebbe incidere anche sul percorso di vita".

Pertanto, l'Associazione Codici invita le Istituzioni a investire in campagne di informazione inerenti la sfera della sessualità comprendendo anche l'assunzione di anticoncezionali e le pillole abortive. Un cittadino informato è un cittadino consapevole.

Sinistra e Libertà. Il gruppo di Sinistra e Libertà alla Regione Lazio invece annuncia una mozione per chiedere alla Giunta e alla Polverini la sospensione del ricovero obbligatorio per le donne che richiederanno l'utilizzo della Ru486.

"Il ricovero obbligatorio per chi assume la Ru486 - sostengono i consiglieri regionali di Sinistra e Libertà, Luigi Nieri e Filimberto Zaratti- è frutto di una scelta ideologica. Non ci sono ragioni oggettive per procedere in questa direzione. Si tratta di una decisione che non tiene conto né della volontà delle donne, né del parere della comunità scientifica che, al limite, suggerisce il monitoraggio per la seconda somministrazione nella terza giornata".

"Inoltre - continuano gli esponenti di Sinistra e Libertà - nel momento in cui si procede al taglio dei posti letto e al processo di deospedalizzazione, si decide di procedere con un ricovero sbagliato che aumenterebbe di 48mila i giorni di degenza".

Giulia Rodano (Idv).
D'accordo con Sinistra e Libertà anche il Partito di Antonio Di Pietro. "La Asl Roma D fa bene a utilizzare la pillola Ru486", ha detto la consigliera regionale del Lazio Giulia Rodano (Idv) a margine di una conferenza stampa sui decreti sanitari, in merito alla notizia apparsa su un quotidiano sul prossimo uso del farmaco in un ospedale di Ostia.

Secondo la Rodano questa struttura "lo sta facendo nell'ambito del protocollo col ministro Sacconi, che per me è iniquo ma è in vigore. La pillola è un diritto e se non si fa usare siamo davanti a un boicottaggio dei diritti delle donne e dei medici". "Tra l'altro - ha proseguito Rodano - la pillola Ru486 fa già parte del prontuario nazionale, non serve quello regionale: è anzi un pieno dovere delle Asl utilizzarla".

"Presenteremo dunque una mozione - ha concluso la consigliera Idv - nella quale chiederemo l'immediato avvio dell'uso della pillola e chiederemo inoltre all'Asp come consideri dal punto di vista dell'appropriatezza, un ricovero di tre giorni per un aborto farmacologico".

Francesco Storace La Destra. La pensa diversamente Francesco Storace, capogruppo della "La Destra" alla Regione Lazio che afferma: "E' comprensibile che la sinistra pretenda di avere ragione sulla pillola Ru486. Meno seria appare la pretesa di Nieri e Zaratti di imporre alla Polverini di fare quello che dicono loro. Non si sono sforzati nemmeno di vincere le elezioni. Per loro il voto degli elettori è come la vita umana: basta una pillola".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ru486, a Ostia la prima distribuzione: domani le linee guida

RomaToday è in caricamento