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Roma Multiservizi, lavoratori sulle barricate: "I nostri licenziamenti sono illegittimi"

Per i sindacati non è stata rispettata la legge Madia

15 lettere di licenziamento sono già nelle tasche dei lavoratori. Altre 15 potrebbero arrivare da un momento all'altro. Sono pronti a proseguire con la protesta i dipendenti di Roma Multiservizi che lunedì mattina hanno dovuto fare i conti "con una vera e propria doccia fredda" denuncia a Romatoday una lavoratrice. I tavoli con l'assessore alle Partecipate, Alessandro Gennaro, erano aperti "e ci era stato promesso che fino a mercoledì tutto sarebbe stato congelato. E invece l'azienda ci ha dato il benservito". Ieri pomeriggio l'ennesima protesta in consiglio comunale. "Ancora una volta non ci hanno detto se ritengono che i nostri licenziamenti siano legittimi o meno". 

Non lo sono per i sindacati che questa mattina, venerdì 23 marzo, hanno indetto una conferenza stampa presso la sede della Cgil di Roma e del Lazio in via Buonarroti, a due passi da piazza Vittorio. "Questa procedura di licenziamento è illegittima per due motivi" ha spiegato Luca Battistini, segretario della Filcams Cgil del Lazio, parlando anche a nome di Uil Trasporti. "La legge Madia prevede che prima di licenziare si debba intavolare un confronto con le parti sindacali con le quali va analizzato un piano di revisione e stabilita una tempistica entro il 30 giugno del 2018. Ci chiediamo inoltre se Roma Capitale e Ama, che controlla Roma Multiservizi con il 51 per cento, siano d'accordo con questa procedura". 

Il Campidoglio non si è espresso. "Stiamo gestendo una fase sindacale a cui Roma Capitale non sta dando risposte politiche" continua Battistini. La proposta dei sindacati di ricorrere agli ammortizzatori è stata rigettata "perché per l'azienda 'non sono utili e sono impropri', e intanto vediamo che tramite i licenziamenti Multiservizi e Manutencoop fanno pressione sulla committenza pubblica". 

Dopo la protesta di ieri in consiglio, l'ennesima per i dipendenti dell'azienda "arrivati ormai alla loro 280esima ora di sciopero", il Campidoglio "ha chiesto ad Ama se sia stata rispettata la legge Madia o meno. Una scelta positiva, ma andava fatta prima, almeno sei mesi fa". E la risposta non è arrivata nemmeno oggi pomeriggio quando si è tenuto un incontro  con il direttore generale di Roma Capitale, Franco Giampaoletti, e l'assessore alle Partecipate, Alessandro Gennaro. Sindacati e lavoratori sono stati rimandati a lunedì pomeriggio quando il Comune conta di avere sul tavolo anche un parere dell'Anci. 

Le lettere di licenziamento, però, sono già arrivate. "Ce le hanno consegnate lunedì comunicandoci che avevamo poche ore per trasmettere tutto ai colleghi" denuncia una delle lavoratrici licenziate. "Perché non è stata applicata la legge? Vivo del mio stipendio, sono molti i colleghi monoreddito o con famiglia a carico nella mia stessa situazione. Senza reddito non posso pagare il mutuo e le spese per la mia famiglia. Mi sento obbligata ad accettare di essere ricollocata sul territorio pur sapendo che questo produrrà un effetto domino sui miei colleghi che verranno licenziati per farmi posto o costretti a svolgere le stesse mansioni con stipendi più bassi. Il tutto senza risolvere la mia situazione. L'azienda non è in grado di assicurarci alcun futuro: cosa accadrà alla scadenza dell'appalto? Come posso difendermi con un contratto appena firmato tra le mani, che azzera la mia anzianità in questa azienda?". 

Dopo l'annullamento della gara a doppio oggetto non è chiaro quale sarà la strada che intende intraprendere il Campidoglio. "Altri 11 lavoratori impiegati in Atac sono stati licenziati e a breve scadrà anche l'appalto per 170 lavoratrici delle mense che presto potrebbero trovarsi nella stessa situazione" ha spiegato ancora Luca Battistini. "Mentre il prossimo 31 luglio scadrà l'intera gara del global service. Ci sarà una nuova proroga? Si riproverà con la strada della gara a doppio oggetto? Per noi l'unica strada per garantire i 3500 posti di lavoro e qualità dei servizi è quella della creazione di una società di primo livello". Quel che è certo è che la protesta non si ferma: "Siamo pronti a organizzare proteste in Campidoglio e in tutti i luoghi che riterremo opportuni". 

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